Situazione tesa alla Forvia-Faurecia di Terni, dove l’azienda, che risente della contrazione dei volumi già annunciati da Stellantis nei mesi scorsi, ha aperto un percorso di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione che riguarda l’intero organico, con punte giornaliere medie di 50 persone. Nell’ambito della discussione sulla ristrutturazione in questione, direzione aziendale e organizzazione sindacale si sono più volte incontrate e l’azienda ha annunciato sia una drastica riduzione dei lavoratori somministrati, sia la possibilità di esuberi strutturali.
A illustrare il quadro della situazione è la Fiom-Cgil di Terni, che spiega di aver chiesto all’azienda «garanzie per la salvaguardia dello stabilimento e di non intraprendere azioni unilaterali di nessun tipo, sia nell’immediato che nel prossimo futuro». «L’azienda – spiega una nota – si è riservata di dare le risposte nel prosieguo della trattativa che riprenderà il 10 settembre. L’esito di tali risposte determinerà il giudizio complessivo sulla vertenza, che si può concludere anche positivamente» dice la Fiom. Per questo il sindacato chiede a tutte le parti in causa «di farsi responsabili affinché questo accada». Un appello rivolto in particolare alla politica, dopo le interrogazioni sulla questione presentate in consiglio regionale dal consigliere Pd Fabio Paparelli e al palazzo Spada da parte dello stesso gruppo dei democratici, che chiedono tra le altre cose di avere notizie certe sulla vertenza e alla giunta regionale «se ha intenzione di aprire un tavolo di crisi presso il ministero dell’Industria e Made in Italy, data l’importanza della questione che affonda le radici anche nelle more dell’accordo di programma per l’intero territorio e per Ast».
Secondo la Fiom la politica «invece di fare fughe in avanti dovrebbe occuparsi più in generale delle vicende della ‘filiera del tubo’ a Terni che è la parte più complicata della vertenza ‘automotive’ in Umbria, rispetto alla quale si è aperto un tavolo regionale troppo generico e che non affronta in modo adeguato le evidenti specificità. Partire da Faurecia, con una trattativa aperta, è il modo più sbagliato di affrontare queste tematiche».La Fiom-Cgil di Terni come sempre metterà in campo tutte le iniziative necessarie per tutelare i lavoratori e le lavoratrici, nonché il futuro industriale del nostro territorio, senza consentire speculazioni da campagna elettorale. Tale posizione la esprimeremo anche sul tavolo dell’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Terni che ci ha convocato il 22 agosto».