Vertenza InViaggi: proroga di un mese

Presidio dei lavoratori del tour operator in protesta contro la procedura avviata per 35 licenziamenti: «Sia presentato un piano di rilancio serio»

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«Ok, siamo pronti a fare ulteriori sacrifici in aggiunta a quelli già fatti. A patto, però, che ci sia un piano industriale che rilanci l’azienda, perché siamo a conoscenza delle difficoltà del settore». A firma lavoratori della InViaggi che, insieme alla Cgil Filcams e alla Uil Uiltucs, martedì hanno manifestato in piazzale Bosco a Terni (sotto gli uffici della Regione) contro la procedura di licenziamento per 35 dipendenti – su 44, l’80% – avviata a settembre: incontro con il dirigente per le politiche industriali e competitività del sistema produttivo, Mauro Andrielli, e tentativo di salvare il salvabile. Scioperi per il momento evitati grazie alla proroga di un mese sancita dopo il faccia a faccia.

PARLA UNA DIPENDENTE: «DISPOSTI AD ULTERIORI SACRIFICI»

terni-inviaggi1La deadline Già, ulteriori sacrifici. Perché i lavoratori sono in cassa integrazione straordinaria – le prime difficoltà nel 2012 – da oltre due anni, con scadenza fissata al 3 novembre. Dopo di che via al ‘taglio’, in maniera definitiva. «L’operazione fatta – spiega Massimiliano Ferrante della Uil Uiltucs – di recente con l’inserimento della L.o.t. (52.43% delle quote, con Renato Martellotti confermato presidente, c’è poi uno 0.08% legato a Pia Francioli) e di tre nuovi soci non ha portato ad alcun rilancio». Martellotti fondò la società nel 1981 e, all’apice del successo, il tour operator ha potuto dare lavoro ad oltre cinquanta persone; tra i nuovi soci entrati nel momento di massima difficoltà spicca uno dei fondatori – e direttore commerciale – di una compagniae aerea low cost italiana, nonché amministratore delegato di un’azienda nei servizi di protezione e rintracciamento dei bagagli per i passeggeri aeroportuali. Tuttavia il trend è invariato. Nell’ultimo anno la InViaggi ha chiuso il bilancio con una perdita di 651 mila e 393 euro, mentre i ricavi dal 2014 al 2015 sono scesi di oltre 13 milioni di euro.

PARLA FERRANTE (UIL UILTUCS): «LICENZIAMENTI INEVITABILI, MA RIDURLI»

terni-inviaggi8Il rilancio Daniela è una delle dipendenti del gruppo InViaggi e vede ancora la possibilità di uscire dal tunnel: «Da questo momento se ne può uscire con un piano industriale serio, preciso e professionale. Pensiamo che questa azienda abbia ottime possibilità e i lavoratori sono disposti a qualsiasi sacrificio purché questo piano di rilancio sia vero. Spero e penso – il pensiero in merito all’incontro con Andrielli e Martellotti – che l’azienda proporrà qualcosa di interessante, per cui siamo fiduciosi sul fatto che ci possano essere dei risvolti positivi».

L’unità Focus sui licenziamenti, ma non solo. I lavoratori lamentano una mancanza di programmazione e, soprattutto, di un piano che possa garantire – seppur in un contesto generale tutt’altro che luminoso – un rilancio all’azienda: «Ciò che è mancato – continua Daniela – è stata la capacità di reinventarsi di fronte al nuovo mercato e all’avvento di internet. L’età media delle persone che lavorano in InViaggi non arriva ai 40 anni, sono giovani, in grande maggioranza si tratta di donne (36) con oltre dieci anni di esperienza nel settore. C’è poi chi è ‘nato’ e cresciuto all’interno dell’azienda».

inviaggi-terni-protesta-manifestazione2Giù i licenziamenti Sponda sindacale, nella consapevolezza che giocoforza dei ‘tagli’ ci saranno, c’è una duplice richiesta: «Chiediamo – spiega Massimiliano Ferrante della Uil Uiltucs – che l’azienda presenti un piano industriale e che riduca il numero dei licenziamenti, oltre a dare delle forme di incentivo per chi volesse uscire volontariamente. La Regione ci auguriamo invece che possa agevolarci nel fare un percorso di riqualificazione per il personale che uscirà, perché di certo dei licenziamenti ci saranno. Capiamo le difficoltà del momento». Al presidio anche Attilio Romanelli (segretario Cgil Terni), Matteo Lattanzi e Desiré Marchetti (Cgil Filcams).

L’eventuale passo Negli ultimi incontri tra le parti la InViaggi non ha mostrato alcuna intenzione di ridurre la quantità dei licenziamenti: «In caso di esito negativo – aggiunge Ferrante – siamo pronti ad attuare delle misure nei confronti delle aziende. Vale a dire scioperi e quant’altro: in tal caso parteciperebbero anche i nove ‘salvi’, perché in questo modo è di fatto impossibile proseguire». Tra una trattativa e l’altra c’è ancora speranza nei lavoratori.

inviaggi-terni-protesta-manifestazioneLa nota congiunta Nel pomeriggio, in una nota, si legge che «in riferimento alla vertenza relativa al Tour Operator InViaggi, le parti comunicano di aver congiuntamente riconosciuto la centralità del tavolo di confronto avviato in data odierna presso la Regione dell’Umbria. L’obiettivo condiviso è quello di aprire un percorso che abbia come finalità la maggior tutela possibile dei livelli occupazionali, oltre a rilanciare l’impresa attraverso innovazione di prodotti e processi. L’azienda nell’ambito dell’incontro ha illustrato le linee guida per il rilancio della InViaggi, individuando il nuovo modello di business, nella innovazione tecnologica, nelle possibilità offerte dal web, nella relazione con il territorio e nell’acquisizione delle necessarie competenze tecniche. InViaggi, Filcams Cgil Terni e Uiltucs Uil Terni, hanno sottoscritto nel pomeriggio un verbale di accordo che proroga di ulteriori 30 giorni i tempi della fase sindacale, relativi alla procedura ex Legge 223/1991, al fine di conferire piena operatività al tavolo presso la Regione dell’Umbria. Le parti hanno concordato di incontrarsi nuovamente il 2 novembre p.v. presso la sede della Regione, utilizzando il periodo per tutti gli approfondimenti necessari ai fini di una positiva conclusione della vicenda».

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