Terni, l’ex Fabbrica Ternana Calzature e Inapli: 3.000 mq ancora senza soluzione

Il complesso immobiliare di via Battisti è nel degrado da decenni: ospitò l’Istituto nazionale per l’addestramento e il perfezionamento dei lavoratori dell’industria – Fotogallery

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di S.F.

La Fabbrica Ternana Calzature – Fa.Te.Ca. – e l’Istituto nazionale per l’addestramento e il perfezionamento dei lavoratori dell’industria, l’Inapli. È molto probabile che in molti, a Terni, non ne sappiano granché. Hanno una cosa in comune e riguarda il civico 177 via Battisti dove, ormai da decenni, è in condizioni di abbandono e degrado una struttura non proprio piccola: entrambe sono state protagoniste qui, a pochi passi dal parco Galigani di Cardeto. Una storia curiosa e che al momento non ha portato ad alcuna riconversione.

IL DECRETO DEL 1964 PER L’AUTORIZZAZIONE

Il degrado

Lo scorso aprile c’è stato un sopralluogo a Cardeto e per alcuni minuti i consiglieri si erano soffermati su questa struttura – con terreno circostante – da una superficie complessiva di oltre 3 mila metri quadrati. Bene, ma cosa rappresenta? È qui che operava la Fabbrica Ternana Calzature (a lato è ancora leggibile la scritta) oltre mezzo secolo fa. Poi nel 1964 l’autorizzazione da parte dell’allora presidente della Repubblica Antonio Segni a favore dell’Inapli per l’acquisizione dal liquidatore della società, Filippo Palmili. In realtà l’atto di compravendita a firma di Luigi Mino Filippetti risulta essere del 2 dicembre 1955. La proprietà è della Regione Umbria e uno degli ultimi atti per la messa in sicurezza è del 7 ottobre 2015, quando l’architetto Umberto Piccioni firmò l’affidamento diretto da 800 euro per il geometra Fabio Raggi. Nel contempo passano gli anni e tutto è rimasto immutato. Con tanto di bicicletta ‘appesa’ vicino l’ingresso.

C’è chance?

Bene, si resta così ancora per quando? Molto complicato dirlo. Fatto che sta a palazzo Donini, da quanto si apprende, si sta cercando di spingere verso un programma di cessione sul mercato di tutti quegli immobili di proprietà che, per un motivo o per l’altro, non sono più utili per funzioni istituzionali. Con l’obiettivo di avere fondi per realizzare opere pubbliche. Difficile ipotizzare una soluzione a stretto giro per via Battisti 177. La destinazione da piano regolatore comunale dell’area è per nuclei di ristrutturazione urbanistica (bc 8.2): «Sono parti del territorio inedificate o parzialmente edificate nelle quali gli interventi sono rivolti a sostituire il tessuto urbanistico ed edilizio esistente con un altro diverso mediante un insieme sistematico di interventi edilizi che comportano la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale». In questo caso si parla di un possibile intervento di riqualificazione con ristrutturazione previa demolizione. Per fare cosa? Edifici residenziali, ad uso misto commerciale/artigianale direzionale e volumetria massima complessiva di 12.000 mc.

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