Un anno fa, di questi tempi, protestavano perché volevano tornare in classe, sfiniti da lockdown e didattica a distanza. Chi apertamente chi a mezza bocca, dicevano pure che gli mancavano interrogazioni e prove scritte. Oggi gli studenti italiani sono di nuovo in piazza ma perché non vogliono la prova scritta all’esame di maturità. Venerdì mattina manifestazione a Perugia, sabato a Terni.
Il corteo da piazza Partigiani
Nel capoluogo umbro c’era l’Unione degli studenti: ritrovo in piazza Partigiani, sede dello stazionamento dei bus, quindi luogo d’elezione per studenti e pendolari, poi su fino in centro. Obiettivo di striscioni e slogan: e novità introdotte dal governo per l’esame di Stato 2022: nel mirino l’inserimento della prova scritta.
Irresponsabile reintrodurre gli scritti
Nel video, le immagini della manifestazione e le parole di Giorgio Tropeoli, coordinatore regionale degli studenti: «Reintrodurre gli scritti a sorpresa, senza avvisaglie, è un atto di irresponsabilità e dimostra lo scollamento fra studenti e ministero, chiediamo un confronto per strutturare insieme l’esame di maturità»
«Abbiamo fatto lezione nei corridoi…»
«Ci siamo trovati a fare lezione in corridoio, con 3-4 studenti per classe, veniamo da un periodo difficile – rincara la dose una studentessa che arriva da Assisi – e introdurre nuove modalità di esame di Stato quando ormai siamo nel secondo quadrimestre non ci sembra un modo per aiutarci»