Volpe vittima di atto di bracconaggio salvata da Wild Umbria

Città di Castello – L’animale aveva la zampa bloccata da una tagliola ed era ferita

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Ferita e sotto forte stress. Così è stata recuperata dai volontari e dagli operatori dell’associazione Wild Umbria una volpe vittima di un atto di bracconaggio nella zona di Città di Castello: aveva una zampa bloccata da una tagliola. «In più di tre anni di attività mai è capitato niente di simile».

Il salvataggio

A raccontare ciò che è accaduto lo scorso venerdì è la stessa associazione: «Una volpe rimasta bloccata da una tagliola nel comune di Città di Castello. La situazione è apparsa subito grave, non solo per le ferite alla zampa riportate dalla volpe ma anche per il forte stress accusato dall’animale, in evidente stato di agitazione al momento del ritrovamento. Da Città di Castello gli operatori di Wild Umbria l’hanno immediatamente trasportata all’ospedale veterinario di Perugia, dove è stata accertata la perdita di una delle dita della zampa rimasta bloccata dalla tagliola. La volpe rimane sotto osservazione perché potrebbero insorgere ulteriori complicazioni, molto frequenti in animali selvatici recuperati in situazioni così stressanti. L’uso della tagliola testimonia come vengano ancora portate avanti nel 2020 pratiche volte a danneggiare o uccidere la fauna in modo illegale. Questi atti indicano come ci sia, fra alcuni cittadini, un’errata visione degli animali selvatici che, invece di essere considerati una risorsa, sono percepiti come dei nemici da combattere. Inoltre, queste azioni risultano particolarmente gravi perché le vittime potrebbero essere animali domestici o addirittura persone. Una tagliola è pericolosa per chiunque passi in zona, non solo per le vittime designate. L’uso delle tagliole – conclude l’associazione – si aggiunge ad altre pratiche illegali volte a danneggiare gli animali selvatici molto frequenti in Umbria come, ad esempio, il posizionamento di bocconi avvelenati o la caccia illegale di specie protette, di cui sono spesso vittima i rapaci. Delle vere e proprie piaghe che ogni anno uccidono numerosi animali selvatici e domestici nella nostra regione. Alla luce di questi fatti risulta che, oltre all’intervento opportuno delle forze dell’ordine e della magistratura, sia fondamentale una continua opera di sensibilizzazione della cittadinanza».

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