Tk-Ast, operaio ferito: condizioni gravissime

Gianluca Menichino, 35 anni, è in rianimazione in prognosi riservata. Sindacati e Rsu dichiarano lo sciopero dalle 18 di lunedì alle 14 di martedì

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Grave incidente sul lavoro, nel primo pomeriggio di lunedì, all’interno delle acciaierie di Terni, presso il reparto Lac2-Pix1. Un operaio ternano di 35 anni – Gianluca Menichino – è rimasto schiacciato fra un rotolo di acciaio pesante oltre 20 tonnellate ed una scala. Sul posto si sono portate due ambulanze del 118 e una pattuglia della squadra Volante di Terni. Le condizioni dell’uomo, trasferito d’urgenza all’ospedale Santa Maria di Terni in ‘codice rosso’, sono molto gravi. La linea è la stessa  dove nel maggio del 2010 – in quel caso l’operazione era di ‘carico’, in entrata – si verificò il grave incidente che portò alla morte di Leonardo Ippoliti, 28enne di Porchiano del Monte (Amelia). Sull’accaduto la procura di Terni ha già aperto un fascicolo attraverso il sostituto procuratore Tullio Cicoria.

PARLA UN LAVORATORE: «RITMI INSOSTENIBILI»

«Condizioni gravissime» Così l’azienda ospedaliera di Terni che lunedì poco prima delle 18 ha diffuso un primo bollettino medico sulle condizioni dell’operaio: «Ha riportato un grave trauma cranico facciale l’uomo che nel primissimo pomeriggio è rimasto vittima di un incidente sul lavoro all’Ast di Terni. Il paziente è attualmente ricoverato con prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Terni, in condizioni gravissime».

Lo sciopero A seguito del fatto, il consiglio di fabbrica ha deciso unitariamente per lo sciopero, dalle ore 18 di lunedì alle 14 di martedì. Un segno che i sindacati – Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Ugl – e le rispettive rappresentanze di stabilimento hanno voluto dare per ribadire l’esigenza di maggiore sicurezza all’interno degli stabilimenti Ast. «Le scriventi organizzazioni sindacali di categoria – si legge nella nota – congiuntamente alle rappresentanze sindacali di stabilimento, a fronte del grave incidente avvenuto oggi (lunedì, ndR) alle ore 14.30 circa, che ha coinvolto un lavoratore di Ast, proclamano a partire dalle ore 18 del 10 luglio e fino alle ore 14 del giorno 11 luglio 2017, lo sciopero immediato di tutti i lavoratori operanti all’interno del sito Tk-Ast».

L’azienda Sul grave infortunio dell’operaio ternano, l’azienda di viale Brin ha diffuso una nota: «Oggi (lunedì, ndR) alle 14.30 nel reparto a freddo della Acciai Speciali Terni denominato PIX1, si è verificato un incidente sul lavoro che ha coinvolto un addetto alla movimentazione della linea a caldo LAC2. L’operatore, con esperienza pluriennale, era intento a rimuovere un rotolo dalla sezione di uscita della linea stessa con l’ausilio di un carroponte, operazione che deve essere eseguita alla fine della lavorazione di ciascun rotolo. Per cause non ancora chiare il rotolo sollevato si è mosso verso lo stesso operatore, contrastandolo verso una passerella vicina. L’operatore è stato soccorso prima dai colleghi, poi dagli addetti dell’infermeria aziendale e quindi dagli addetti del 118 che lo hanno trasportato in ospedale. La produzione del reparto è stata fermata per tenere delle riunioni di sicurezza straordinarie e per la discussione dell’evento». Poco più di tardi, nella prima serata di lunedì ed a seguito delle visite nel reparto di rianimazione dove Menichino è ricoverato, l’azienda ha spiegato di «seguire costantemente l’evolversi della situazione clinica del collega rimasto vittima di un incidente all’interno dell’acciaieria. Da subito – si legge nella nota – è stato messo in campo ogni sforzo necessario per chiarire la dinamica dell’incidente in una piena e totale collaborazione con le autorità investigative. L’azienda è vicina alla famiglia del collega e garantirà ogni tipo di impegno per assicurare le forme più adeguate di assistenza».

I lavoratori in viale Brin alle 18

La dinamica Al lavoro per ricostruire l’accaduto, in Ast, ci sono anche gli agenti della polizia scientifica. Da quanto appreso, l’operaio – che si trovava da solo durante l’operazione – stava eseguendo lo ‘scarico’ del rotolo, in uscita dall’impianto. Al grave episodio ha fatto seguito una riunione urgente fra rappresentanze sindacali e responsabili aziendali (Calderini, Menecali, Salamone e ufficio personale) in cui non sono emersi particolari dettagli, stante il lavoro che la polizia giudiziaria sta conducendo in queste ore.

Le polemiche Ad inizio luglio era stato il segretario della Uilm Uil di Terni, Nicola Pasini, a sollevare con forza il tema della sicurezza all’interno degli impianti Ast, con l’azienda accusata di «raschiare il barile per far quadrare i conti». Una presa di posizione a cui aveva fatto seguito quella – durissima – di Tullio Camiglieri, responsabile delle relazioni esterne di Ast, che aveva definito il sindacato «in malafede». Il grave incidente sul lavoro è accaduto nello stesso giorno in cui è previsto un incontro, convocato dalla presidente della Regione Catiuscia Marini, per discutere insieme ai sindacati di categoria del futuro di Ast.

I lavoratori Alle 18 dunque tutti fuori dallo stabilimento. Commentando il grave incidente c’è un pensiero comune tra gli operai dell’Ast: «Quella dove è avvenuto l’incidente è una linea maledetta. Non si può fare l’operatore e al tempo stesso il carropontista, a prescindere se questa cosa sia stata accettata in passato. I ritmi di lavoro in questa fase sono insostenibili, gli organici insufficienti e questo porta stress. Ci sta anche che chi lavora, commetta un errore».

La Cgil Attraverso il segretario regionale Vincenzo Sgalla e quello della Camera del lavoro di Terni, Attilio Romanelli, la Cgil invoca «migliori relazioni sindacali. Esprimiamo solidarietà e vicinanza al lavoratore AST Gianluca Menichino – scrivono -. Il grave infortunio testimonia come sia importante e necessaria la massima attenzione rispetto ai temi della sicurezza nei siti industriali ed in particolare in quelli siderurgici. La Rsu di Ast da tempo ha segnalato e denunciato rischi continui che, in modo troppo semplicistico, sono stati liquidati dall’azienda, quando invece avrebbero meritato attenzione e un confronto approfondito. La fabbrica non può funzionare se non si costruiscono relazioni che investano sull’uomo e sulla sua partecipazione e coinvolgimento. Registriamo invece insofferenza verso pratiche sindacali e di partecipazione attiva dei lavoratori».

Il Pd di Terni «In seguito – la nota della tarda serata – al grave incidente sul lavoro avvenuto all’interno di Ast, intendiamo esprimere forte vicinanza e solidarietà all’operaio vittima dell’infortunio e alla sua famiglia. Ci auguriamo che presto arriveranno notizie positive in merito alle condizioni del lavoratore coinvolto, nonché una delucidazione sulla dinamica dell’incidente in corso di valutazione da parte della Procura di Terni. E’ evidente che la sicurezza sul lavoro rimane uno dei principali obiettivi sui quali le aziende debbono incessantemente investire, non solo seguendo i criteri di legge, ma anche attraverso una costante attività di monitoraggio e ascolto delle rsu e dei lavoratori, ai quali va garantita la massima sicurezzae un’idonea vivibilità nei reparti. Pertanto, in questa triste vicenda che riguarda tutta la cittadinanza ternana, riteniamo utile ribadire la necessità di proseguire un confronto più costruttivo tra Ast e le organizzazioni sindacali, anche con il sostegno delle istituzioni».

Sinistra italiana «Il grave incidente – la nota a firma David Proietti – che lunedì ha coinvolto uno degli operai di Tk-Ast nello svolgimento delle sue mansioni impone di rimettere al centro della discussione politica la questione della sicurezza sui luoghi di lavoro. In particolare, per quanto riguarda la situazione della Acciai Speciali, crediamo sia necessario ribadire con forza che l’unica strada percorribile per assicurare sicurezza e dignità in fabbrica sia quella di stabilire rapporti preferenziali e continuativi tra azienda e rappresentanze sindacali, così da poter garantire adeguati livelli di investimento nei sistemi di sicurezza e scongiurare speculazioni sulla pelle dei lavoratori. Da tempo, infatti, le Rsu di Tk-Ast denunciano lacune sulla sicurezza senza però trovare adeguate risposte da parte dell’azienda: carenze strutturali di personale che si risolvono nell’aumento del carico di lavoro e del rischio individuale, ritmi di lavoro incalzanti, difficoltà di accedere a ferie e permessi, la ormai strutturale mancanza di dispositivi di protezione individuale adeguati, gli elevati livelli di temperatura all’interno dei reparti, sono solo alcuni degli aspetti sui quali l’azienda ha il dovere di rendere conto ai propri dipendenti ed a tutta la comunità. Si riaprano subito canali di discussione preferenziali con I sindacati presenti in fabbrica al fine di individuare e realizzare al più presto tutti quegli interventi che possano garantire la salute e la dignità dei lavoratori – conclude – di tutto il sito Ast».

Rifondazione comunista La nota è di Maurizio Acerbo, segretario nazionale, ed Enrico Flamini, della segreteria nazionale (responsabil lavoro: «Rifondazione comunista intende esprimere la più sentita vicinanza al lavoratore Ast vittima lunedì di un grave infortunio sul lavoro, e ai suoi familiari. La drammatica vicenda ripropone con grande forza il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. In questo senso bene hanno fatto sindacati e lavoratori a proclamare immediatamente lo sciopero. La Rsu aveva denunciato rischi senza ricevere la dovuta attenzione dall’azienda. Ora si tratta di andare avanti e di mantenere un fronte unitario per rivendicare che in azienda si affermino relazioni sindacali centrate sul coinvolgimento pieno dei lavoratori rispetto al ciclo produttivo. Del resto sul tema della sicurezza nel nostro paese si riscontrano ancora limiti inqualificabili, ritardi insopportabili e gravi inadempienze legislative. Per questo serve la mobilitazione, affinché si ponga fine una volta per tutte a questa guerra  dichiarata contro i lavoratori».

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