di M.T.
Un mese e mezzo e via, ci si toglie il pensiero. Un sacco di gente passerĆ qualche notte insonne a cercare di capire dove diavolo siano finiti quei voti che dovevano essere sicuri; altri rivedranno anche le proprie convinzioni sui parenti. Una minoranza, infine – molti di quelli che ne faranno parte lo sanno giĆ – entreranno in quel consiglio regionale nel quale promettono – tutti ma proprio tutti tutti – di voler andare solo per fare il bene di noialtri.
Le liste Ma per adesso il tema ĆØ un altro. Dal quale dipende una buona parte di quello che succederĆ dopo il 31 di maggio, quando si andrĆ alle urne per votare: perchĆ© i rapporti di forza, più che i singoli eletti, determineranno quello che succederĆ o non succederĆ nei prossimi cinque anni. Per adesso si devono mettere in fila i nomi – e racogliere le firme – per presentare le liste.
Il Pd La loro lāhanno partorita con dolore, ma quello che sta succedendo dopo ĆØ pure peggio. La deroga a Brega, rispetto al rifiuto a Cintioli e agli spoletiniā per non dire della Pucciarini ā ĆØ stata un bicchiere dāacqua fresca.
Spoleto Alla fine la parola ĆØ venuta fuori: Ā«DimissioniĀ», per tutti i vertici del partito che Ā«hanno permesso la nascita di una lista priva di rappresentanza per il territorioĀ». A chiederle ĆØ stato il circolo dellāAlta Marroggia, mentre da altre aree grandi produttrici di voti, tipo San Martino e Baiano e San Martino, arrivano messaggi chiari: Ā«Massimo impegno per la campagna elettorale, ma invitiamo gli iscritti a non esprimere alcuna preferenza di altri territoriĀ».
āIniziativa per lāUmbria popolare, civica e riformatriceā Il nome ĆØ lungo come una quaresima, ma magari faranno una sintesi. Comunque nella ālista della presidenteā Ā«ci saranno laici e cattolici ā ha anticipato Marini ā oltre a rappresentanti della societĆ civile regionale pronti a sostenere il nostro progettoĀ».
āUmbria più ugualeā La Sinistra per lāUmbria, Sel e le āliste civiche progressisteā, saranno al fianco di Catiuscia Marini, ma Ā«con spirito critico. Saremo un alleato importante ma scomodo e autonomoĀ». Le perplessitĆ nei confronti del Pd di Renzi Ā«restano invariate, ma abbiamo deciso di fare una scelta di responsabilitĆ Ā».
A Terni le ācivicheā litigano tra di loro Lo strappo tra le due componenti di una lista civica ternana – Cittaperta-Terni Dinamica – che ha contribuito alla rielezione di Leopoldo Di Girolamo, si ĆØ consumata in fretta: tutti dicono che sosterranno la presidente uscente, ma lo faranno da posizioni diverse e distinte. Ma la resa dei conti interna ĆØ in corso.
Forza Italia Ma l’agitazione non riguarda solo il centro sinistra, perchĆ© ma anche nella coalizione di centro destra, che sostiene Claudio Ricci, c’ĆØ movimento. Tra i forzisti la riconferma per la rincorsa ĆØ sui consiglieri regionali uscenti Raffaele Nevi e Maria Rosi. Riconfermata questāultima nonostante il suo balletto tra FI e Nuovo centrodestra. Tra i sicuri si può annoverare anche Renzo Baldoni, mentre il sindaco di Assisi potrebbe contare anche sullāappoggio di quanti fanno riferimento a Pietro Laffranco, ma Ā«solo attraverso una forte presenza elettoraleĀ», che ha un nome e un cognome: Rocco Valentino. Se lo mettono in lista, ĆØ fatta. In lista anche Francesco Ferranti e Marina Teofrasti di Terni.
Fratelli dāItalia-Alleanza nazionale Qui il quadro ĆØ un poā più chiaro. In corsa ci sono Marco Squarta, coordinatore provinciale di Fratelli dāItalia di Perugia, e Claudio Ranchicchio, consigliere comunale di Todi. Tra i nuovi volti in gara ci sono Sara Rinaldini di Gubbio, Andrea Sacripanti di Orvieto; da Terni vanno in lista Paolo Alunni Pistoli ed Eleonora Pace.
Le ācivicheā per Ricci Si chiamano āPer lāUmbria popolareā, āRicci presidenteā, e āCambiare in Umbriaā ā che si dovrebbe rivolgere allāelettorato ternano, dopo che nella conca āProgetto civicoā, āPer Orvietoā, āTerni da salvareā, āIl Cammelloā, āTerni cittĆ futuraā e āProgetto Terniā, con in più lāassociazione āPolisā si erano espresse a suo favore ā e manco a dirlo, lāobiettivo ĆØ di Ā«aggregare civici, moderati e coloro che si riconoscono nel popolarismo europeoĀ». Sono le tre liste che, nei programmi del sindaco di Assisi, dovrebbero Ā«fare la differenzaĀ».
‘Rinascita socialista’ Il segretario regionale umbro, Andrea Fabbri, presentando il partito, aveva detto: Ā«Non siamo nĆ© di destra, nĆ© di sinistraĀ», poi ĆØ finito nella lista ‘Ricci presidente’. Magari sempre restando Ā«nĆ© di destra, nĆ© di sinistraĀ»
LāAst in campagna elettorale Il Pd ternano dice di aver appreso Ā«con sconcerto e preoccupazione lāadesione del candidato del centrodestra alle prossime elezioni regionali, Claudio Ricci, al progetto di trasformazione di Ast in Public companyĀ». GiĆ , perchĆ© Ricci ha fatto un salto a Terni ā inviato da Giovanni Ceccotti di quel Progetto Terni che nella giunta ternana sta in maggioranza, con tanto di presidente del consiglio comunale, e Matteo Verticchio di Socialismo patriottico ā e il candidato presidente Ā«ha sottoscritto una azione della Public company Tas, finalizzata a supportare il processo di salvaguardia e rilancio della acciaieria di TerniĀ», hanno spiegato dopo.
La sinistra Una certezza cāera: non appoggeranno la presidente uscente. Ma decidere i candidati ĆØ tutta unāaltra faccenda. LāAltra Umbria, a dispetto dei cognomi ā Placidi e Vecchietti ā si ĆØ scannata per scegliere il possibile candidato e, alla fine, lāha spuntata il secondo, ternano e fedele a Stufara. Ma adesso ci sarĆ da trattare con Possiamo, di Rita Castellani. E sarĆ un’altra tribolazione.
Il Movimento 5 Stelle Per ora hanno il candidato presidente: Liberati ha sostituito in corsa la Alunni e ha giĆ fatto capire quale sarĆ un tasto sul quale picchierĆ come un ossesso: Ā«I candidati mostrino i certificati penaliĀ». In parecchi, fischiettando, si sono voltati dallāaltra parte.
‘Alternativa riformista per lāUmbria’ La lista capeggiata dal biologo e veterinario, Amato John De Paulis, Ā«ecologista e animalista ā si definisce ā dedito alla filosofia taoista e praticante di Tai chi e di Feng shuiĀ», che ha al centro del simbolo una foglia di marijuana, ha messo in lista dieci uomini e dieci donne e via, senza tante storie. Lui, De Paulis, nel 2009 con āLiberiAmo Perugiaā, si candidò a sindaco di Perugia: ottenne 529 voti.
āLāItalia dei dirittiā Lāannuncio era arrivato alla fine di febbraio: cāera anche un quinto candidato: Giampiero Prugni, imprenditore tessile perugino, per lāItalia dei diritti: Ā«Dopo aver lavorato intensamente in queste settimane ā si leggeva in una nota ā al fine di individuare una figura idonea che potesse incarnare la linea politica dellāorganizzazione, alla presenza del presidente del movimento, Antonello De Pierro, gli esponenti del direttivo umbro presenti al consesso decisionale hanno votato allāunanimitĆ Giampiero Prugni come candidato alla presidenza della Regione UmbriaĀ». Da allora si sono sentiti poco.
I sondaggi Fino a quando si potranno fare e pubblicare saranno la croce e la delizia dei candidati: quello di Scenaripolitici del 1o aprile – che stimava l’affluenza ai seggi al 53% –Ā dava Catiuscia Marini al 47%, Claudio Ricci al 30% e la Alunni (le rilevazioni erano state fatte prima che passasse la mano) al 17% e la sinistra al 6%.
Il partito che non c’ĆØ Praticamente alla pari con la presidente uscente, secondo quel sondaggio, ci sarebbe un candidato invisibile o, meglio, inesistente: il 47% degli umbri, infatti, sarebbe intenzionato a restarsene a casa o a depositare nell’urna una scheda bianca. Andare a caccia in quel deserto, insomma, diventa indispensabile: per chi parte in testa e per chi corre di rimonta.
La caccia ai āvaloriā Una parola ricorrente, in questa fase di composizione delle liste ā soprattutto ovviamente in quelle ācivicheā ā ĆØ āvaloriā: tutti, ma proprio tutti, dicono che si sceglieranno le persone da inserire sulla base proprio di quelli: i ‘valori’. SarĆ bene spiegargli, a tutti, che ĆØ fin troppo chiaro che cāĆØ una dimenticanza: i valori a cui si fa riferimento sono quelli numerici. Saranno i voti che quelle persone da inserire possono portare a far prendere la decisione. E, ovviamente, anche la contropartita che per quei pacchetti di voti, quelle stesse persone chiederanno.