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Home » Fondazione Carit: «Restare autonomi»

Fondazione Carit: «Restare autonomi»

di Fabio Toni
3 Maggio 2016
in Altre notizie, Attualità
Tempo di lettura: 5 minuti di lettura
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«Il mio addio? Di sicuro da parte non mi ci metterò». Dopo quasi sei anni da numero uno di palazzo Montani Leoni, Mario Fornaci si appresta a lasciare la presidenza della Fondazione Carit. E lo fa snocciolando numeri e contenuti dell’attività condotta dal novembre del 2010 ad oggi, ricordando le cose fatte e quelle ‘incompiute’. Più ‘parole dolci’ che polemiche – nel mirino c’è finita soprattutto la Soprintendenza – e un auspicio: «Che il prossimo presidente si mantenga libero di pensiero e moralità, e autonomo dalla politica ‘partitica’. In questo senso la Fondazione è uno degli ultimi baluardi e il fatto che gestisca un gruzzolo cospicuo, non ha fatto altro che aumentare gli ‘appetiti’ di qualcuno».

FORNACI LASCIA: L’INTERVISTA – VIDEO

fondazione Carit589- A.Mirimao Dragoni Carlini FornaciLa prima ‘media fondazione’ in Italia Al ‘tavolo’ della conferenza stampa convocata per tracciare il bilancio degli ultimi sei anni – il prossimo 4 maggio il comitato di indirizzo rinnoverà il consiglio di amministrazione – erano presenti, fra gli altri, il consulente finanziario della Fondazione, Angelo Drusiani, il vice presidente Roberto Stopponi, il vice presidente del comitato di indirizzo Ulrico Dragoni e il vice segretario Anna Ciccarelli. Present in ‘platea’ il vescovo Giuseppe Piemontese, il sindaco Di Girolamo e il comandante provinciale dei carabinieri, Giovanni Capasso. «La nostra – ha detto Mario Fornaci in apertura – è la prima delle fondazioni ‘medie’ a livello nazionale e la 36esima su un totale di 87 in Italia. Dal 2010 al 2015 abbiamo erogato in favore della comunità oltre 24 milioni di euro nei settori della ricerca scientifica, dell’arte e cultura, della sanità, dell’istruzione, del volontariato e dello sviluppo locale. Un risultato lusinghiero – lo ha definito – ottenuto grazie al lavoro del consiglio di amministrazione che ha saputo gestire in modo oculato e corretto il patrimonio, consentendo la crescita della dotazione finanziaria necessaria per sostenere il territorio».

fondazione Carit541- A.MirimaoObiettivi mancati Nel bilancio ci sono finite anche le ‘incompiute’, opere che l’organismo avrebbe voluto portare a termine ma che, per un motivo o per l’altro, rappresentano finora degli obiettivi sfuggiti. In testa, secondo Mario Fornaci, c’è il restauro della fontana di piazza Tacito: «Per questo intervento abbiano stanziato 258 mila euro in favore del Comune di Terni – ha spiegato il presidente uscente – e dagli ultimi atti si è appreso che la Soprintendenza ha sbloccato un primo intervento e che il Comune ha approvato il progetto esecutivo volto ad una ‘prova di stacco’ di una porzione del mosaico, operazione propedeutica al restauro vero e proprio». E proprio la Soprintendenza, con cui negli ultimi mesi i rapporti sono stati quantomeno ‘alterni’, finisce nel mirino di Fornaci: «Al momento, in Umbria, tiene in sospeso lavori per circa 220 milioni di euro. Ci è stato anche impedito di proseguire con gli scavi di Carsulae a cui avevano destinato 150 mila euro. Infine posto il veto sul progetto di copertura mobile dell’anfiteatro Fausto, un’idea innovativa e a suo modo unica in Italia, che avrebbe portato alla disponibilità di mille posti coperti».

fondazione Carit524- A.MirimaoTeatro Verdi «Con le istituzioni e il sindaco – ha aggiunto Maro Fornaci – il rapporto è ottimo e di assoluta collaborazione. La mia natura mi porta a ricucire piuttosto che a dare fuoco a polemiche sterili. Sul Verdi abbiamo da subito offerto il nostro sostegno al Comune ma in tutti questi anni non siamo mai riusciti a trovare una linea comune dal punto di vista progettuale. I fondi sono un problema fino a un certo punto, perché la cosa più difficile è la gestione. Sicuramente non è semplice mandare avanti un teatro, oggi, in questa città».

Staminali e università «Il progetto che vede coinvolti i professori Angelo Vescovi e Sandro Carletti ha ottenuto primi risultati rilevanti a livello internazionale. E’ giusto andare avanti e crederci ma servono fondi importanti, milioni di euro. Credo sia poi opportuno appianare la querelle relativa alla sede. Circa l’università, ho letto delle polemiche di questi giorni ma sono convinto che l’impegno del rettore Franco Moriconi e del delegato per il polo di Terni, Massimo Curini, sia massimo. In questa città ci piace sempre più ‘distruggere’, l’uno contro l’altro armati, piuttosto che costruire insieme».

Fornaci lascia presidenza Fondazione Carit, fine mandato - 2 maggio 2016 (2)Il futuro della Fondazione «La nostra è e deve restare una struttura autonoma, non influenzata dalla politica ‘partitica’. Siamo un po’ l’ultimo baluardo in grado di erogare fondi consistenti ed è normale che gli appetiti di molti si siano concentrati proprio sulla Fondazione Carit. Per la guida serve una persona caratterizzata da alta moralità e un pensiero indipendente, senza debiti né problemi finanziari personali o legati alla propria attività».

L’impegno Fra le tante cifre snocciolate nel tracciare il bilancio degli ultimi sei anni, spiccano i contributi erogati a progetti scientifici e sperimentali (2,8 milioni), arte e cultura (5,9 milioni), sanità (4,9 milioni), istruzione e università (4,7 milioni), assistenza benefica (4,3 milioni) e sviluppo locale (1,9 milioni).

Fornaci lascia presidenza Fondazione Carit, fine mandato - 2 maggio 2016 (1)Ringraziamenti Infine il presidente uscente ha inteso ringraziare «tutte le istituzioni, sia quelle che hanno condiviso la nostra politica di sostegno al territorio, sia quelle che l’hanno criticata, contribuendo comunque all’accrescimento dell’operato della Fondazione. Ringrazio tutto il comitato di indirizzo che, attraverso il suo vice presidente Ulrico Dragoni, ha sempre offerto al consiglio di amministrazione un valido ed efficace supporto, fornendo le linee guida per la programmazione istituzionale e per gli investimenti finanziari. Ringrazio tutti gli organi istituzionali – ha aggiunto Fornaci -, il vice presidente Roberto Stopponi e il suo predecessore Francesco Quadraccia, il presidente dell’assemblea dei soci Luigi Carlini e tutto il personale della Fondazione. Il segretario Cesare Di Erasmo, il vice Anna Ciccarelli, le dipendenti Elisa Giachino, Valentina Valeriani e Sara Carpenelli per l’impegno e la dedizione profusi in questi anni di intensa attività: abbiamo lavorato in perfetta armonia e concordia, con affiatamento e serietà».

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