Sei dei sette operai del Comune di Stroncone arrestati nei giorni scorsi, restano ai ‘domiciliari’. Uno, l’unico che nella giornata di venerdì ha risposto e, in qualche modo, avrebbe ammesso alcune responsabilità – è difeso dall’avvocato Massimo Carignani – è stato rimesso il libertà su decisione del gip, Maurizio Santoloci, che gli ha però imposto l’obbligo di firma.
La richiesta Tutti i legali difensori avevano chiesto la sostituzione degli arresti con misure meno afflittive, a partire dall’obbligo di firma, motivando l’istanza con l’assenza del rischio di reiterazione del reato. Ma il giudice Santoloci ha deciso che solo l’operaio che ha deciso di collaborare meritasse la revisione della misura cautelare.
OPERAI ARRESTATI: PARLANO GLI AVVOCATI
L’inchiesta Le posizioni personali, tra gli operai arrestati, sarebbero molto diverse l’una dall’altra: le contestazioni nei loro confronti vanno da ‘poche’ ore a intere giornate lavorative alle quali si sarebbero sottratti. Resta però il tema proncipale – l’effettiva ‘non’ presenza al lavoro anche se il badge indicherebbe il contrario e l’utilizzo dei mezzi pubblici comunali per fare la spesa o andare a bar.
BADGE ‘COLLETTIVI’ PER TRUFFARE
Corte dei conti L’indagine dei carabinieri avrebbe già messo in moto la procura presso la corte dei conti dell’Umbria e nelle prossime settimane i sette potrebbero essere raggiunti da inviti a dedurre contenenti contestazioni relative ai danni materiali e di immagine procurati all’erario attraverso le proprie condotte.
OPERAI ARRESTATI, PARLA IL PROCURATORE – VIDEO