Stroncone, arrestati 7 dipendenti comunali

Terni: operazioni anti-assenteismo dei carabinieri. L’accusa è truffa aggravata in concorso: passavano il badge e andavano a fare la spesa

Condividi questo articolo su

Sono tutti italiani di età compresa fra 62 e 37 anni – quattro residenti a Terni, due a Stroncone e uno a Narni – i sette dipendenti del Comune di Stroncone arrestati all’alba di mercoledì dai carabinieri della Compagnia di Terni. I sette – in pratica un terzo del personale della struttura che conta ventuno unità – si trovano ora agli arresti domiciliari con l’accusa di ‘truffa aggravata in concorso’.

GLI ARRESTI: VIDEO

Assenteismo, arrestati 7 dipendenti comune Stroncone - 8 giugno 2016 (2)

La conferenza stampa

Assenteisti di professione Il sistema era piuttosto semplice. Gli arrestati, tutti lavoratori dell’autoparco comunale ubicato a Vascigliano, in base a quanto riscontrato dai militari ‘passavano’ il badge e poi si assentavano dal posto di lavoro. Per tornare a casa, fare la spesa o dedicarsi ad altri lavori utili ad arrotondare lo stipendio. Un sistema che andava avanti da tempo e che neanche i ripetuti richiami da parte del sindaco Alberto Falcini, seguiti lo scorso ottobre da un esposto all’autorità giudiziaria, erano riusciti a fermare. Fra loro, i sette, si ‘aiutavano’. Tanto che c’è chi ‘strisciava’ il badge anche per i colleghi che, senza alcun bisogno di scomodarsi, se ne restavano tranquillamente a casa.

IL PROCURATORE: «TERNI NON MERITAVA»

«Schiaffo ai disoccupati» «Anche la civilissima Terni – ha detto il procuratore della Repubblica, Alberto Liguori – soffre di questo fenomeno diffuso di chi tradisce lo Stato e il giuramento fatto all’atto dell’assunzione. Oggi – è stato il commento amaro – chi ha la fortuna di avere un impiego sereno e garantito, gioca sulla pelle altrui. Ci sarebbe la fila per stare al posto di chi ha un lavoro. Ma fatti come questi continuano purtroppo ad accadere».

DELUSIONE A STRONCONE – VIDEO

Assenteismo, arrestati 7 dipendenti comune Stroncone - 8 giugno 2016 (1)

Massini, Liguori, Capasso

Plauso al sindaco Il procuratore Liguori ha spiegato che «l’indagine, coordinata dal pm Elisabetta Massini e condotta con strumenti tecnologici e tradizionali, ha permesso di acquisire un robusto quadro indiziario ed ha potuto giovarsi di un gioco di squadra. L’istituzione comunale ha contribuito con senso di responsabilità e per questo invio un plauso al sindaco che dimostra come ci siano primi cittadini illuminati che osservano le leggi».

BADGE ‘IN COMUNE’ PER TRUFFARE – VIDEO

Alcuni dettagli Il colonnello Giovanni Capasso, comandante provinciale dei carabinieri – dopo aver ringraziato il gip Maurizio Santoloci per la rapidità con cui ha risposto alla richiesta di misure cautelari avanzata dalla procura – ha spiegato che «il sindaco di Stroncone, dopo aver preso atto che il fenomeno appariva fuori controllo, ha prima richiamato per numerose volte i dipendenti assenteisti e, non avendo ottenuto risultati, lo scorso ottobre si è rivolto all’autorità giudiziaria. Il 18 dicembre, poi, è scattata la nostra attività investigativa».

stroncone carabinieri arresti_0011-  A.Mirimao.

Gli arrestati finiscono ai domiciliari

Le auto I sette arrestati, che ora sono ai domiciliari, «passavano regolarmente il badge che certifica la presenza al lavoro, ma poi si assentavano, coprendosi a vicenda e ‘passando’ in qualche caso la scheda del collega assente. Gli arrestati, addetti all’autoparco, usavano anche le auto per motivi personali». Appare scontato che la questione possa finire all’attenzione anche della Corte dei conti. Intanto, però, gli arrestati a breve verranno interrogati dal gip Santoloci.

La riflessione L’accaduto ha spinto il procuratore Liguori ad alcune riflessioni: «C’è da chiedersi se a livello istituzionale spetti al sindaco fare anche il controllo degli operai e dipendenti. Non c’è crisi di controlli forse? Questo compito deve essere assolto da tutti. Il sindaco non lo conosco personalmente, ma lo stimo come cittadino. Capiamo il rammarico di chi si ritrova nella propria ‘squadra’ chi tradisce la ‘mission’ principale, quella di rispondere ai bisogni dei cittadini. Sono state tolte ore di lavoro da dedicare alla collettività e sono stati traditi tutti quei disoccupati che mai avrebbero giocato con i soldi della pubblica amministrazione. Credere nello Stato – ha detto il procuratore – significa avere senso di responsabilità e c’è un principio, quello della solidarietà, in base al quale si lavora per lo Stato e per soddisfare i bisogni di tutti. Il diritto penale ha contromisure adeguate per tutti coloro che si sottraggono a questo dovere che è civico e giuridico al tempo stesso. Ogni volta che c’è la lesione di un bene costituzionale, come la solidarietà, la procura accantona per un attimo altre inchieste e si occupa di questo, perché la tutela delle fasce deboli – minori, donne, anziani, malati, disoccupati – è la nostra priorità».

L’ordinanza Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Maurizio Santoloci si legge che: «L’attività di intercettazione video e altre attività hanno fornito prove certe della prassi ormai consolidata adottata dagli operai del’autoparco del Comune di Stroncone che timbravano vicendevolmente i cartellini del personale che entrava in ritardo, usciva in anticipo e in alcuni casi era completamente assente dal servizio. La reiterazione e la tranquillità delle condotte illecite hanno ragionevolmente indotto a ritenere che le stesse costituissero normale modus operandi degli operai dell’autoparco, che non si sono fatti minimamente intimidire dall’acceso dei carabinieri in Comune per l’acquisizione di documentazione. La condotta registrata appare peraltro un vero sfregio e spregio verso il proprio fortunato ruolo di dipendente pubblico e costituisce un affronto nei confronti di chi, in questo momento, vive il dramma della disoccupazione. I fatti contestati costituiscono chiaro danno economico alla pubblica amministrazione, peraltro in un momento di delicata e grave crisi generale, creando inoltre danno all’immagine per l’ente presso il quale detto personale è impiegato. Tutte le prove fattuali raccolte ed allegate alla richiesta della procura della Repubblica risultano chiare ed esaustive e perfettamente conformi alle accuse riportate nel capo di imputazione redatto dal pm procedente».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli