Terni, Briccialdi: convenzione fatta

Via libera, a maggioranza, del consiglio comunale: le minoranze si limitano ad un’astensione: l’istituto per ora è salvo

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Nel pomeriggio di lunedì, in una sala consiliare che mai come in questo 2016 è stata meta di ogni tipo di pellegrinaggio e sede di polemiche anche violente, l’istituto musicale Briccialdi ha incassato il via libera alla nuova convenzione che, almeno per il momento, gli garantisce la sopravvivenza.

Il voto La delibera originaria è stata oggetto di modifiche, ma alla fine – ed era questa la cosa più importante per la maggioranza – la nuova convenzione ha ottenuto il placet – 19 voti favorevoli e 10 astensioni – dell’assemblea di palazzo Spada. La convenzione prevede un contributo complessivo di circa 2 milioni e 200mila (665 mila il primo anno, più di 700 mila euro nei successivi due), oltre ad un piano trentennale di rientro dei debiti dell’istituto verso il Comune per poco più di due milioni di euro. Insieme alla delibera sono stati esaminati e votati anche dieci emendamenti, nove dei quali approvati. Sei quelli presentati dalla maggioranza e illustrati da Andrea Cavicchioli (Pd) e tutti approvati: con il primo è stato chiesto di considerare l’atto compatibilmente con le dinamiche di bilancio e degli strumenti di programmazione finanziaria e di aggiungere alla richiesta dell’impegno per la statizzazione da parte del governo anche quello del parlamento e di tutte le forze politiche; il secondo emendamento riguarda la rotazione del personale, per evitare delle situazioni di difficoltà contabile con la previsione di una verifica periodica; con il terzo s’inserisce una clausola di salvaguardia a fronte di nuove somme debitorie che dovessero emergere, in questo caso il piano di rientro dovrebbe essere modificato; con il quarto emendamento si chiede di precisare che il Comune effettuerà nel corso dell’esercizio la compensazione tra il contributo da erogare e la somma che l’istituto deve restituire annualmente secondo il piano di rientro eventualmente integrato; con il quinto emendamento di maggioranza si chiede che con specifica deliberazione di Giunta, “con un preavviso di sessanta giorni da comunicare all’Istituto, il Comune possa risolvere in ogni momento la convenzione senza necessità di motivazione e senza alcuna penalità e/o onere di qualsivoglia natura”. Approvato anche il sesto emendamento di carattere tecnico. Quattro gli emendamenti di minoranza: di questi tre, tutti presentati da Enrico Melasecche (IlT), sono stati approvati. Il primo sull’istituzione di borse di studio di importo congruo, ma con un subemendamento della maggioranza; il secondo sull’inserimento negli organismi di controllo e di gestione del dirigente comunale di riferimento; il terzo sulla nomina di arbitri di parte dirigenti o funzionari del Comune e dell’istituto per la risoluzione delle controversie.

Altre grane In vista della presumibile maratona – in programma il 28 e 29 dicembre prossimi – per il piano di riequilibrio finanziario del Comune di Terni, il M5S ha rilanciato – con un intervento di Thomas De Luca – la richiesta al sindaco di fare chiarezza sulla sua posizione rispetto all’inchiesta su palazzo Spada. Il sindaco sta rispondendo

 

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