Tk-Ast, ‘no’ di Morselli: «Niente incontro»

I sindacati provinciali: «Quanto si sta determinando rappresenta un sistema di rapporti senza precedenti»

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di Marco Torricelli

Per il momento l’incontro non si fa. Hanno un bel dire, i segretari nazionali dei sindacati, che loro lo ritengono «urgente». Per Lucia Morseli non lo è e, quindi, dovranno mettersi l’anima in pace.

Le motivazioni Ufficialmente, la motivazione che l’ad di Ast avrebbe dato si riferisce ad una ‘indisposizione’ del responsabile del personale: insomma, Arturo Ferrucci non starebbe bene – solo una  banale influenza di stagione, si spera – e, quindi, per il momento quella verifica che veniva chiesta non si farà.

I tagli Però, intanto, l’azienda starebbe dando attuazione al piano di riposizionamento del personale all’interno dello stabilimento e contro il quale si eranoschierate le Rsu, denunciando anche i gravi rischi per la sicurezza, l’incolumità dei lavoratori e anche le possibili ricadute negative sulle produzioni.

I sindacati Le segreterie provinciali dei metalmeccanici, intanto, fanno sapere di ritenere «preoccupante quanto si sta determinando, in queste ore, all’interno del sito Ast, non solo per le sorti del sito stesso, ma più in generale per l’insieme del tessuto economico e sociale di questo territorio. Nel ribadire i potenziali aspetti positivi dell’accordo siglato a Roma il 3 dicembre 2014, invitano l’insieme delle parti firmatarie a lavorare affinché si raggiungano tutti gli obiettivi in esso contenuti al fine di rilanciare, sviluppare e consolidare l’eccellenza produttiva ternana».

«Sistema senza precedenti» Le segreterie dicono anche di ritenere «incomprensibili le accelerazioni avvenute in questi giorni, relative all’organizzazione aziendale, che sono in completo e totale contrasto rispetto alle linee guida e alle cose condivise nei momenti di verifica, effettuati nei giorni scorsi con l’amministratore delegato supportato dallo staff della direzione aziendale». Nel ribadire «il sostegno all’azione delle Rappresentanze sindacali unitarie», le segreterie sindacali provinciali ribadiscono «la pericolosità dell’azione unilaterale aziendale nel procedere, sottraendosi al confronto nonostante le molteplici richieste effettuate dalla Rsu stessa di formalizzare un proprio parere rispetto al quale il datore di lavoro avrebbe dovuto fornire la risposta motivata» e «evidenziano che quanto si sta determinando rappresenta un sistema di rapporti senza precedenti che rischia di inficiare sulla tenuta complessiva dell’intero sistema».

La richiesta Secondo loro, infine, c’è «l’esigenza di un azione condivisa e coordinata sulle tematiche ambientali, degli appalti, della salute e della sicurezza a maggior ragione, in questa fase delicata, alla luce dell’attualità dei temi suddetti e «nel ribadire la storia delle relazioni industriali e sindacali, auspicano un ripristino di corretti rapporti e di corretto confronto tra le parti al fine di traguardare gli obiettivi da tutti condivisi nell’accordo del 3 dicembre 2014».

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