Un incidente probatorio per capire se ci siano stati anche abusi sessuali ‘invasivi’, accertando le conseguenze psico-fisiche patite dal piccolo e per stabilire definitivamente se la 25enne rumena arrestata dalla squadra Mobile di Terni insieme al compagno 30enne, connazionale, sia effettivamente la madre del bimbo di 6 anni, la cui vita dallo scorso settembre – ovvero dal suo arrivo in Italia – si era trasformata in un inferno fatto di squallore e maltrattamenti. Teatro dei fatti, l’appartamento di via Gramsci dove i due sono stati arrestati lo scorso 15 novembre.
IL CASO DI TERNI, PARLA LO PSICOLOGO – VIDEO
I periti La perizia, chiesta dal pm Elisabetta Massini, è stata disposta dal gip Federico Bona Galvagno che il prossimo 5 dicembre affiderà l’incarico al medico legale Mauro Bacci ed alla psicologa giuridica, esperta dell’infanzia, Roberta Micoli. Obiettivo degli inquirenti è accertare anche se il piccolo, apparso particolarmente esile, sia denutrito o soffra di patologie comunque riconducibili ai maltrattamenti subiti ed al regime di vita a cui era sottoposto.
BIMBO ABUSATO, GLI ‘ORCHI’ NON PARLANO
La casa degli orrori La vicenda è emersa a seguito dell’indagine-lampo della polizia di Stato che ha accertato, anche attraverso l’acquisizione di filmati, come il bimbo fosse costretto dal 30enne ad osservare ai rapporti sessuali della madre, prostituta, attraverso una fessura fra un sgabuzzino dell’abitazione e la camera da letto dove la donna incontrava i clienti, per la maggior parte ternani. Oltre a ciò, le indagini hanno portato alla luce pesanti maltrattamenti messi in atto soprattutto dall’uomo, ma a cui la donna non ha mai dato segno di volersi opporre.