Chiusura delle scuole d’infanzia ‘Borgo Trebisonda’ e del ‘Grillo Parlante’, un tema di aspro confronto tra genitori e amministrazione comunale da mesi a Terni. E del quale si è discusso anche in occasione della riapertura del percorso partecipativo per la riorganizzazione dei servizi educativi: l’assessore Tiziana De Angelis torna sull’argomento per puntualizzare un paio di aspetti. Focus su iscrizioni e statizzazione.

AGOSTO 2016, DI GIROLAMO: «CHIUSURA PROGRESSIVA DEL TREBISONDA E DEL GRILLO PARLANTE»
Niente forzatura La De Angelis ribadisce che «è da tempo che la situazione delle iscrizioni alla ‘Trebisonda’ conferma in maniera inequivocabile che l’ipotesi di una chiusura non è una forzatura, ma piuttosto un atto di programmazione fondato su una tendenza già nota, un intervento che punta a salvaguardare gli interessi dell’utenza nel suo complesso. La visione dell’amministrazione comunale è quella di considerare i servizi educativi comunali una grande risorsa, il fiore all’occhiello del nostro territorio, intenso però non come duplicazione ma come integrazione con la scuola statale. I Sec è importante se porta valore aggiunto».

La chiusura Entrambe ‘tagliate‘ dal prossimo anno scolastico: « Nell’ambito del processo partecipato di riorganizzazione – sottolinea la De Angelis – dei servizi educativi, l’amministrazione ha inteso ottimizzare le risorse al fine di ampliare l’offerta formativa per la fascia di bambini di età compresa dagli 0 ai 3 anni, la cui proposta di servizi è ancora molto ridotta rispetto all’utenza potenziale dei servizi per i bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni che, invece, hanno la possibilità di accedere alla scuola dell’infanzia pubblica. La scelta di chiudere per l’anno scolastico 2017/18 le due scuole materne comunali ‘Grillo Parlante’ e ‘Trebisonda’ – opzione oggetto di polemica da parte di posizioni che non valutano il merito delle questioni -, è stata mossa proprio dalla volontà di aprire, in loro sostituzione, un nuovo centro per bambini e famiglie nel quartiere Italia e riuscire ad offrire servizi integrativi per fasce diverse di età in modo tale da andare incontro ai bisogni provenienti dai cittadini».
SEC, LA ‘PLENARIA’ DEL 4 APRILE

Le iscrizioni e la statizzazione Ed ecco il punto chiave: «Visto il basso numero di bambini iscritti alla scuola dell’ infanzia Trebisonda – continua la De Angelis –, lo scorso anno abbiamo inoltrato domanda di statalizzazione per la scuola, richiesta oggi confermata come la posizione più sensata da sostenere alla luce delle mancate richieste di iscrizione, per mantenere almeno un presidio scolastico sul territorio per i bambini di età dai 3 ai 6 anni. Questa scelta rappresentava e rappresenta una buona opportunità per l’istituto comprensivo Oberdan, che verrebbe così ad avere una terza sede di scuola dell’infanzia messa a disposizione dall’amministrazione, andando così incontro alle richieste delle famiglie di continuare a frequentare la struttura di via Cadore che è nuova e bella. Con la statizzazione i bambini della ‘Trebisonda’ che devono frequentare il terzo anno di materna avrebbero garantita la continuità educativa nella stessa scuola e cosa che potrebbero vivere con il proprio gruppo di coetanei. Per questo i genitori interessati sono stati già informati e possono decidere di inoltrare domanda di iscrizione presso la Oberdan, ferma restando la possibilità di assumere scelte diverse da parte dell’Amministrazione se fossero state presentate domande di iscrizione per la Trebisonda che, al momento e scaduto il termine, non ci sono».

La riorganizzazione Infine un accenno all’appuntamento dello scorso 4 aprile al Gazzoli: «Ci tengo anche a dire che martedì si è avviata la seconda fase del percorso partecipativo sulla riorganizzazione dei servizi educativi, secondo stadio di un confronto importante per il contributo prezioso che potrà essere apportato da tutti alla nuova progettazione dei servizi e che, insieme a quello tecnico da parte degli uffici comunali, porterà alla realizzazione del regolamento e della carta dei servizi dei Servizi educativi comunali».