‘Comunali’ sospesi? Palla passa al giudice

Indagine ‘Spada’ a Terni: interrogati 4 fra dirigenti e funzionari a rischio-interdittiva. Riesame per Di Girolamo e Bucari

Condividi questo articolo su

Di Girolamo e i suoi legali

E ora per il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, l’unico a cui il gip Federico Bona Galvagno – alla luce degli interrogatori di garanzia di giovedì – ha confermato la misura applicata, gli arresti domiciliari, la prospettiva è quella del ricorso al tribunale del Riesame. L’istanza potrebbe essere depositata dai legali che lo assistono, gli avvocati Attilio e Daniele Biancifiori di Terni (VIDEO), all’inizio della prossima settimana. L’indagine è, ovviamente, quella denominata ‘Spada‘ e incentrata su presunti favoritismi da parte dell’ente nei confronti di alcune cooperative del territorio in fatto di elaborazione ed assegnazione di appalti pubblici.

INDAGINE ‘SPADA’, LA STORIA
INDAGINE ‘SPADA’, SFILZA DI NUOVI INDAGATI

Bucari e l’avvocato Spoldi

Al Riesame La stessa strada la seguirà anche Stefano Bucari, l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Terni che giovedì si è visto revocare i ‘domiciliari’ dal giudice, sostituiti dalla misura interdittiva che gli impedisce di svolgere la carica di amministratore comunale. Bucari, assistito dall’avvocato Roberto Spoldi, è tornato in libertà dopo che il giudice ha rilevato come il suo ruolo di assessore sia dovuto all’incarico conferito dal sindaco e non legato ad una carica elettiva a seguito di diretta investitura popolare, requisito questo che avrebbe fatto scattare automaticamente gli arresti domiciliari in base al 3° comma dell’articolo 289 del codice di procedura penale, come avvenuto per il primo cittadino.

IL PROCURATORE: «IMPOSSIBILE FARE IN FRETTA» – VIDEO
IL CORSIVO DI WALTER PATALOCCO

Corsi e l’avvocato Spoldi

Misure revocate Diverso il discorso per Sandro Corsi (coop Actl) e Carlo Andreucci (coop Alis) che non avranno necessità di ricorrere al Riesame, visto che a seguito degli interrogatori a cui, giovedì, hanno risposto alle domande del gip e del pm Raffaele Iannella, il tribunale ha inteso revocare ad entrambi la misura interdittiva a cui erano stati sottoposti, quella di non poter esercitare attività in seno alle rispettive cooperative. Corsi, come ha tenuto a specificare lo stesso in una nota diffusa venerdì, è assistito da «un collegio di avvocatura presieduto dal professor Guido Calvi con il suo sostituto avvocato Gianluca Luongo del Foro di Roma e l’avvocato Roberto Spoldi del Foro di Terni», mentre Andreucci è difeso dall’avvocato Massimo Proietti (VIDEO).

PARLA SANDRO CORSI – VIDEO

Renato Pierdonati

Altri interrogatori Venerdì si sono tenuti gli interrogatori, di fronte al gip e al pm, di altri quattro indagati, tutti dipendenti del Comune di Terni: il dirigente Renato Pierdonati, i funzionari Federico Nannurelli e Paolo Neri ed il tecnico Claudio Brugia. All’esito dell’interrogatorio, nei confronti dei primi due il pm ha ribadito la richiesta di ‘sospensione dall’esercizio dei pubblici uffici ricoperti in seno al Comune’, mentre per gli altri due dipendenti comunali – Brugia e Neri – il pubblico ministero ha rinunciato a chiedere la misura. La decisione del gip è attesa fra sabato e lunedì. Così l’avvocato Francesco Donzelli che difende Pierdonati, Nannurelli e Brugia: «Hanno risposto a tutte le domande poste da gip e pm, chiarendo ogni aspetto ritenuto rilevante. Restiamo in attesa delle decisioni del tribunale». Neri, invece, è difeso dall’avvocato Carlo Orsini.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli