Saluti, ma non solo. Il presidente uscente di Asm Terni, Carlo Ottone, traccia il bilancio del suo doppio mandato e – mercoledì si dovrebbe conoscere ufficialmente il nome del suo successore e anche quelli dei componenti del consiglio di amministrazione – lascia ‘i compiti da fare’.
Ottone «Asm ha puntato alla riconversione della città in forma digitale – ha detto Ottone – e quella che lascio è un’azienda completamenta riorganizzata e certificata. Il nostro obiettivo – oltre ridurre l’inquinamento da rifiuti ed aumentare la raccolta differenziata – era anche quello di diminuire i rischi di inquinamento elettrico, oltre che lavorare sui progetti di più ampio respiro come quelli sulla cybersecurity e sulla mobilità elettrica, che è il futuro e su cui Asm sta lavorando e su cui sperimenta con con continuità».
PARLA CARLO OTTONE – L’INTERVISTA
Area di crisi Il presidente uscente, poi, ha confermato quanto umbriaOn aveva anticipato nei giorni scorsi: «Invitalia ci ha comunicato che uno dei nostri progetti (Asm ne aveva presentati due; ndr) è stato inserito tra i 39 che potranno essere cofinanziati nel quadro delle iniziative dedicate all’area di crisi complessa, ma siamo fiduciosi che anche quello relativo
all’impiantiatica dedicata alla differenziata (con l’utilizzo aree industriali dismesse per recupero e riciclo, un progetto definito fin nei dettagli e finalizzato al riuso totale dei rifiuti che già oggi vengono differenziati; ndr) possa essere preso in considerazione».
La rivendicazione Nel giorno dei saluti, c’è stato spazio anche per le rivendicazioni: «Forse non sempre ci siamo riusciti – ha detto Ottone – ma uno dei tentativi fatti è stato anche quello di semplificare i termini per farci capire dalla città, spiegando che
non solo di business ci occupavamo, ma cercavamo spesso riuscendoci di dar vita anche ad azioni positive per i cittadini, fossero essi utenti o lavoratori. tanto è vero che Asm ha assorbito circa 100 addetti provenienti da Asit, Isrim e Usi, oltre alle assunzioni dirette fatte per concorso»

Il lascito A chi verrà dopo, ha insistito Ottone – il nuovo presidente dovrebbe esserePaolo Ricci, mentre Sara Processi dovrebbe essere l’unica a restare anche nel prossimo Cda, decisamente minori chances le ha Floris Ragnoni, che potrebbe essere sostituto da Mauro Donnini – il compito di «rafforzare una delle migliori risorse che la città ha a disposizione e, magari, anche quello di spiegare meglio cosa si fà di buono per Terni»
Il Comune E la vice sindaco, Francesca Malafoglia ha voluto dare atto del lavoro svolto «con la conferma di alcuni passaggi fatti, come delle intenzioni dell’amministrazione comunale nei confronti dell’azienda, pur in un periodo temporale nel quale il quadro generale e normativo è completamente cambiato».