
Dieci mesi. Tanti ne sono trascorsi dalla tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola, Pescara, costata la vita a ventinove persone. Tra loro anche il 33enne ternano Alessandro Riccetti. Nessuno ha dimenticato.
LA FIACCOLATA E IL MESSAGGIO: «IL TUO VISO SEMPRE NEI NOSTRI RICORDI. VOGLIAMO GIUSTIZIA» – IL VIDEO
Il ricordo Il ‘suo’ quartiere, Cardeto, dove risiedeva, ha voluto commemorare la scomparsa del giovane con una fiaccolata – c’era anche il sindaco Di Girolamo – partita da piazza Cuoco nella serata di mercoledì, conclusa poi con la celebrazione della messa da parte di don Sandro. Presente anche la mamma di Alessandro, Antonella Maria. Tutti dietro un unico striscione: ‘Il ricordo è vita’.

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Il dramma La speranza di trovare vivo Alessandro è durata per qualche terribile giorno. Poi il suo corpo era stato stato estratto dalle macerie nella notte tra martedì 24 e mercoledì 25 gennaio. Allo zio era toccato il terribile compito di riconoscerlo.
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TRAGEDIA DEL RIGOPIANO, TERNI VUOLE GIUSTIZIA PER ALESSANDRO RICCETTI

La fiaccolata Il corteo – ognuno dei circa 150 partecipanti aveva una fiaccola in mano – ha attraversato tutto il quartiere, transitando per via Lambruschini, via Radice, viale Battisti e via Filangieri prima di ritornare in piazza Cuoco per la messa commemorativa. Hanno partecipato anche alcuni rappresentanti delle forze di polizia e dei vigili del fuoco.
Le motivazioni «Il comitato – le parole espresse nel lanciare l’evento – sempre attento e sensibile alle problematiche del quartiere, in ragione della proposta avanzata da alcuni cittadini, e anche a supporto della famiglia già così provata dalla tragedia, si è subito adoperato per far sì che la manifestazione avesse risalto non solo nel quartiere ma in tutta la città».

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«Vogliamo giustizia. Il tuo viso sempre nei nostri ricordi» Prima dell’avvio della fiaccolata è stato letto un messaggio: «Grazie a tutti coloro che partecipano alla fiaccolata per il nostro caro Alessandro e a chi ha supportato questo evento. Tutti abbiamo sofferto, sperato e pregato affinché Alessandro fosse tra i sopravvissuti: purtroppo per errori dell’uomo 29 persone hanno perso la vita. Tutto questo poteva essere evitato solo se qualcuno avesse capito la gravità della situazione: chiediamo giustizia per Alessandro ma soprattutto per la sua famiglia, che ha dovuto affrontare e sopportare una sofferenza così atroce. Vogliamo dimostrargli la nostra vicinanza perché Alessandro è il figlio, il fratello, nipote e marito di ognuno di noi. Il suo viso dolcissimo sarà sempre impresso nei nostri ricordi. Ciao Alessandro».