di S.F.
Contratto firmato e avvio della maxi verifica per il progetto. Nuova fase per l’iter legato al restyling del teatro Verdi di Terni: la società genovese Rina Check ha dato il via al controllo della verifica della progettazione definitiva complessiva ed esecutiva del I stralcio funzionale, altro step propedeutico in vista dell’appalto da affidare – sempre che i tempi siano rispettati – entro la fine del 2022. Formalmente l’aggiudicazione efficace del servizio c’era stato il 15 gennaio scorso per un importo contrattuale di 55.202 euro.
Teatro Verdi Terni, verifica progetto in mano alla Rina Check
Il lavoro di verifica
Da Genova – a confermarlo a umbriaOn è direttamente l’ingegnere Giovanni Dondero che, tra l’altro, al di là della posizione apicale in Rina Check è anche sindaco di Moconesi – fanno sapere di aver stipulato il contratto con il Comune di Terni nella scorsa settimana e di aver iniziato il lavoro di controllo sulla maxi progettazione per la rifunzionalizzazione del teatro. Questo passaggio avviene dopo che i progettisti hanno trasmesso il progetto aggiornato sulla base delle autorizzazioni ottenute ed al nuovo prezziario regionale. Da capitolato d’appalto sono previsti 30 giorni per la verifca del definitivo complessivo, quindi spazio al check sull’esecutivo del I stralcio funzionale: come da prassi i termini possono essere sospesi per le richieste di chiarimenti od eventuali integrazioni. Probabile che accadrà .
Teatro Verdi Terni: «Chiedo scusa perché hanno vinto i migliori»
Fiorini in pressing
Intanto il pressing di Emanuele Fiorini non si ferma sul Verdi. Il consigliere del Gruppo Misto ha fatto da ‘cicerone’ alla senatrice calabrese Margherita Corrado (ex M5S, ora al Misto): «C’è stato il tempo – spiega Fiorini – per un serrato e costruttivo confronto sulle logiche e sui metodi che i decisori politici, ma anche la pubblica amministrazione locale e statale, stanno adottando nel trattare la vicenda del restauro e rifunzionalizzazione del teatro, senza trascurare le difficoltà che la parlamentare ha incontrato nel tentativo di ottenere i documenti più recenti (progettazione, autorizzazioni, informazioni sugli operatori economici) grazie alle norme vigenti sulla trasparenza degli atti a garanzia dell’interesse pubblico. Alla parlamentare della commissione cultura del Senato e archeologa sembra essere chiaro, dall’analisi dei dati a disposizione, che lo spirito del vincolo del 2015, quello che prescriveva di conservare sia le parti superstiti polettiane sia quelle di metà ‘900, in anni recentissimi si sia infranto contro una ‘scogliera’, perdendo molta della sua forza iniziale. Da qui le note cariche di preoccupazione per l’intervento che si prospetta sul Verdi inviate a gennaio scorso sia al Comune sia alla soprintendenza, e sempre (per conoscenza) ai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Perugia, competente per tutta l’Umbria. Non possiamo negare che affrontare la vicenda del teatro, da qualsiasi parte la si prenda, equivalga a scontrarsi con un muro di gomma e che se ne ricavi l’impressione che, in un certo senso, le autorità vogliano nascondere qualcosa ai cittadini». Un tema sempre al centro dell’attenzione.