di S.F.
«Si rende necessario approvare un regolamento che contenga e coordini disposizioni anche disomogenee e/o prassi ormai da anni consolidatesi». C’è questa motivazione dietro ad un’altra novità del Comune di Terni nel rapporto con i dipendenti: si mette mano alle modalità di erogazione del servizio sostitutivo di mensa. Vale a dire i buoni pasto elettronici.
IL NUOVO REGOLAMENTO PER I BUONI PASTO DEI DIPENDENTI

In sostanza è stato approvato il nuovo regolamento sulla base delle disposizioni del Ccnl del comparto funzioni locali. Il discorso base non cambia: possono usufruire dei buoni pasti «i dipendenti che prestino attività lavorativa al mattino con prosecuzione nelle ore pomeridiane o, in alternativa, al pomeriggio con prosecuzione nelle ore serali, oppure nelle ore serali con prosecuzione notturna, con una pausa non inferiore a trenta minuti». Per quel che concerne palazzo Spada il servizio vede coinvolta la società Ep Spa e il nuovo regolamento non modifica l’impegno di spesa determinato nel settembre 2023. Di mezzo c’è stata una trattativa sindacale che ha coinvolto rsu, organizzazioni sindacali e la dirigente Grazia Marcucci, in questo caso responsabile del procedimento.

I dettagli? Il valore nominale del singolo buono pasto è quantificato – invariato – in 7 euro e ne hanno diritti i dipendenti anche a tempo determinato e part-time. Occorre «avere prestato l’attività lavorativa per almeno 4 ore e mezzo al mattino, con prosecuzione per almeno due ore (consecutive) nel pomeriggio, o alternativamente al pomeriggio con prosecuzione nelle ore serali, ovvero dopo le ore 20.00 (sempre di due ore), oppure nelle ore serali con prosecuzione notturna, ovvero dopo le ore 22.00 (sempre di due ore), con una pausa non inferiore ai trenta minuti e non superiore alle due ore. Per tali tempistiche è prevista una tolleranza massima di scostamento di 5 minuti. L’erogazione dei buoni pasto spetta anche nei casi di effettuazione di lavoro straordinario o recupero di eventuali prestazioni non rese in precedenza». Per polizia Locale e biblioteca la questione è diversa, come disposto dagli articoli 4 e 5.
Per i dirigenti altra storia: per averlo devono prestare servizio per almeno sei ore e mezzo complessive «con prosecuzione anche nelle ore pomeridiane, ovvero dopo le ore 14 di ciascun giorno lavorato, per un minimo di due ore». Ciò vale anche per il segretario generale Iole Tommasini e il direttore generale Claudio Carbone. «Il buono pasto non ha effetto retroattivo e andrebbe corrisposto al momento del bisogno. In virtù della discrezionalità lasciata comunque agli enti nella gestione e regolamentazione, l’amministrazione comunale per venire incontro alle esigenze dei propri dipendenti autorizza il caricamento della card entro il termine di 30 giorni dalla data di decorrenza». Firma anche il sindaco Stefano Bandecchi considerando che la proposta arriva dalla direzione risorse umane.