Prima il dolore per la perdita della propria compagna, ora l’indignazione e il dispiacere di vedere ‘profanato’ dall’inciviltà un piccolo spazio dedicato alla sua memoria e a quella di un’altra donna morta tragicamente nella stessa circostanza. Il riferimento è all’incidente stradale avvenuto il 30 luglio 2022 in via Cesare Battisti, a Terni, a causa del quale quale due donne orientali morirono quattro giorni dopo essere state travolte mentre attraversavano la strada, uno tra i più gravi incidenti mortali avvenuti nel centro città.
Il compagno di una di loro, Umberto Paolini, anche lui investito ma sopravvissuto all’incidente, in passato è stato autorizzato dal Comune di Terni a porre una targa ricordo sul bordo del marciapiede del tratto in cui avvenne l’investimento (davanti a un salone di acconciature), in corrispondenza di una piccola aiuola nella quale depone continuamente dei fiori che cura personalmente, mantenendola pulita e in ordine.
A indignare l’uomo sono però «i ripetuti gesti di inciviltà compiuti in quel piccolo spazio di terra» che – spiega – «torna puntualmente ad essere considerato un contenitore di spazzatura (cartacce, centinaia di mozziconi di sigarette e parcheggio di biciclette)». «A suo tempo – continua Paolini – avevo segnalato la cosa all’assessore Mascia Aniello preposto al decoro urbano che si interessò e che puntualmente intervenne. Purtroppo mi rendo conto che dopo un breve periodo, nulla è cambiato…anzi».
«Proprio ieri (venerdì, ndr) mentre mi accingevo a deporre dei fiori, mi sono rivolto ad una donna (con bigodini in testa) chiedendole perché avesse gettato proprio in quell’attimo una cicca ancora accesa sopra i fiori. La signora girandosi su sé stessa è rientrata nel salone pronunciando la frase ‘ma che c….vuoi?’. Naturalmente mi sono reso conto che sarebbe stato inutile controbattere ed ho ripulito pazientemente lo spazio, certamente indignato ma soprattutto addolorato». L’uomo si rivolge quindi a tutti «i cittadini privi del rispetto per cosa pubblica», segnalando «nel contempo agli organi municipali preposti e responsabili del decoro urbano ed alle autorità autorizzate a comminare eventuali sanzioni».
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