Travolte e uccise a Terni: le ceneri portate in Cina dai figli «in un silenzio assordante»

Parla il compagno di una delle due donne morte la scorsa estate dopo essere state investite da un’auto in via Battisti

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Sono state portate in Cina dai rispettivi figli, con un volo partito mercoledì da Roma, le ceneri delle due donne – H.X. di 56 e W.G. di 54 anni – morte ad inizio di agosto, a Terni, dopo essere state investite da un’autovettura in via Battisti. L’incidente risale al primo pomeriggio del 30 luglio. A parlare – attraverso un’accorata lettera – è il compagno di una delle due donne, il ternano Umberto Paolini.

Terni, incidente via Battisti: decedute le donne investite

«Solo silenzio»

«Mi sento in obbligo – scrive – di esternare tutto il mio disappunto e la mia sofferenza per una vicenda che mi ha coinvolto personalmente, nel corpo e nei sentimenti. Ricorderete l’incidente del 30 luglio scorso in via Cesare Battisti, nel quale furono coinvolte, oltre me, due donne orientali: una delle due era mia compagna e convivente da 4 anni. Tranne poche righe dell’accaduto, da quel giorno è calato il silenzio sia da parte delle autorità che della stampa locale. Vivo a Terni da 50 anni e, a mia memoria, credo sia uno dei più gravi incidenti mortali avvenuti nel centro cittadino. Certo, non sono italiane le vittime e forse le loro vite hanno meno valore di altre».

Tornate in patria

«Da allora – prosegue Paolini – non una riga sullo stato psicofisico del conducente all’atto dell’investimento, non una riga sui provvedimenti immediati presi a suo carico. Nulla. Solo un assordante silenzio. Credo sia doveroso, quantomeno, far conoscere l’epilogo di una tragedia che ha colpito le famiglie delle vittime e la mia persona. Dopo quasi 80 giorni, dal 30 luglio, dopo intoppi burocratici locali e tra le ambasciate, si è tristemente chiuso questo terribile capitolo. Mercoledì 19 ottobre alle ore 15.25, con un volo degli Emirates, sono partite le ceneri che i figli sono venuti a prendere e al ritorno in patria, poter eseguire il loro tradizionale rito funebre e finalmente dare una degna sepoltura».

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