Accordo sanità fra Regione e università. La Cisl umbra plaude: «Ma ora il piano»

Angelo Manzotti: «Ci sono tante criticità ed esigenze da affrontare. Serve maggiore concertazione»

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La Cisl dell’Umbria esprime «soddisfazione per l’accordo raggiunto nei giorni scorsi tra la Regione e l’università degli Studi di Perugia che sancisce la convenzione riguardante la sanità». Per il segretario generale Cisl Umbria, Angelo Manzotti, «adesso i tempi sono maturi per un incontro concertativo riguardante il nuovo piano socio-sanitario umbro e quindi per dare risposte concrete alle esigenze dei cittadini, abbattendo le liste d’attesa e permettendo ai territori umbri di innalzare la propria qualità di vita ed essere maggiormente attrattivi».

Università e ospedali, ora si fa sul serio

«Tante criticità. Gestione emergenza positiva grazie ai lavoratori»

«Come Cisl Umbria – prosegue Manzotti – abbiamo sempre sostenuto che la sottoscrizione di tale convenzione fosse propedeutica per l’avvio della discussione del piano socio-sanitario regionale. A riguardo, dobbiamo evidenziare che questi ultimi due anni, caratterizzati dalla pandemia, hanno messo a dura prova tutto il sistema sanitario umbro, facendo emergere tante criticità. È giusto riconoscere che la gestione dell’emergenza Covid-19 nella nostra regione è da ritenersi positiva grazie soprattutto all’impegno profuso dalle lavoratrici e dai lavoratori coinvolti in prima linea, che hanno dimostrato professionalità e coraggio».

«Serve grande sinergia con l’università»

La Cisl Umbria, in questo contesto, «registra ancora oggi difficoltà di dialogo con l’assessorato regionale alla sanità. Il mancato confronto in merito al nuovo piano socio-sanitario regionale – afferma Manzotti – ci ha portato ad avviare, assieme a Cgil e Uil Umbria, una serie di azioni nei vari territori per riuscire a definire le nuove linee guida del settore sanitario, che dovranno essere rispondenti alle esigenze delle cittadine e dei cittadini e dei territori umbri. Dobbiamo infatti tornare ad una sanità umbra sempre più attrattiva, che sappia innalzare il livello delle prestazioni. Ciò si può ottenere grazie a una forte sinergia con l’università di Perugia, in particolar modo con la sua facoltà di medicina, e inserendo nell’organico nuove figure professionali soprattutto negli ambiti dove si evidenziano maggiori carenze».

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