Acea nuovo partner industriale di Asm Terni: III commissione approva nel caos

Via libera dopo oltre un’ora di confronto al Pentagono. Nel mezzo una sospensione per un duro scontro tra Gentiletti e Orsini. Mercoledì round finale in consiglio

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di S.F.

Acea nuovo partner industriale di Asm Terni, ci siamo. Il penultimo atto amministrativo legato al Comune – gli step successivi sono altro paio di maniche – è superato: venerdì la III commissione consiliare ha approvato l’esito della procedura pubblica avviata un anno e mezzo fa dalla società partecipata di palazzo Spada per il rafforzamento e l’estensione delle linee di sviluppo di Azienda speciale multiservizi. Sei voti favorevoli e due contrari. Mercoledì il round finale in consiglio comunale. Questo passaggio arriva ad oltre tre mesi dalla delibera di aggiudicazione del Cda Asm datata 15 giugno 2022. Il M5S ha annunciato l’impugnazione della delibera: mirino sul Tar e anche Corte dei conti per la segnalazione.

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La commissione odierna

Il consiglio comunale tornerà ad esprimersi

Al netto della votazione prevista tra il 28 ed il 29 settembre, il lavoro del consiglio comunale su questa partita non sarà comunque concluso. L’assise sarà di nuovo coinvolta dopo il perfezionamento dell’operazione «all’esito della composizione definitiva dei rapporti, la cui conclusione determinerà il definitivo assetto societario assunto da Asm Terni, in occasione dell’approvazione del ‘progetto di partnership’, della sottoscrizione del ‘signing’ intermedio e, quindi, prima della firma del ‘closing’». Ed è proprio l’atto finale dell’operazione che il M5S è pronto ad impugnare al Tar dell’Umbria. Se ne parlerà – bene che vada – tra fine ottobre ed inizio novembre.

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Masselli e Brizi

Doppia pregiudiziale respinta

Atmosfera calma? All’inizio, poi la situazione peggiorerà. Si comincia con sorrisi e battute parlando delle elezioni del 25 settembre, poi il dibattito: Alessandro Gentiletti (Senso Civico) e Luca Simonetti (M5S) hanno posto una pregiudiziale per poter ascoltare in audizione rispettivamente Acea e Agcm, in quest’ultimo caso con focus sulla tipologia di azienda che si andrà a creare. «Il parere Agcm dice – ha esposto il pentastellato – che sarà mista pubblico-privata, mentre il rup Tirinzi ci ha detto che non sarà così. E resta il nodo dell’articolo 17 del Tusp sui patti parasociali: va tutelata la parte pubblica». L’assessore Orlando Masselli dal canto suo ha ribadito che l’articolo 17 non si applica a tutta una serie di attività propedeutiche al procedimento: «Evidente – ha sottolineato – che alcune decisioni di carattere operativo competono al socio privato, ma le linee di indirizzo sono del Comune e non cambiano. I pilastri dell’iniziativa non si cambiano. Acea in audizione? La procedura è ancora aperta, si potrà ascoltare quando ci sarà l’ok del consiglio comunale». Al terzo piano del pentagono – out la dirigente Grazia Marcucci – anche Giulia Scosta e Marco Granocchia della direzione attività finanziarie. Entrambi (non gli unici) più che perplessi per ciò che accadrà da lì a poco. Intanto le pregiudiziali vengono respinte: «L’istruttoria è completa», il giudizio del presidente della III commissione Federico Brizi.

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Bagarre interna al centrosinistra: le accuse

Succede che Gentiletti e Valdimiro Orsini (Gruppo Misto) si punzecchiano ancora – era già accaduto nel confronto con le organizzazioni sindacali – ed i toni si alzano. Voce alta e attacchi con tanto di accusa di essere una «prostituta politica» da parte dell’ex Pd (senza troppi commenti, dal video che pubblichiamo si può intuire la situazione). Tutto concordato per provare a far saltare il voto? Negativo. Brizi è in affanno, Masselli se la ride. Un po’ meno chi lavora al terzo piano del Pentagono, a tal punto che il dirigente Paolo Grigioni è costretto ad uscire dal suo ufficio e chiedere spiegazioni. Perplesso anche l’architetto Walter Giammari, anche lui in zona. Il capogruppo della Lega sospende la seduta, i due continuano a scontrarsi fuori dall’aula e poi, a fatica, si riprende: «Ho sentito termini come fascista, non va bene», ammonisce Doriana Musacchi di Forza Italia. Si torna nel merito: «Il dibattito trasparente non c’è stato e si consegna Asm nelle mani del privato», ha proseguito Gentiletti. «L’operazione non risolve il problema strutturale di Asm. La mia contrarietà non è ideologica, ma la mossa politica è scellerata. Permette che l’azienda sia presa per il collo». Orsini invece appoggia la scelta: «Si stabilizzano i lavoratori ed Asm». Paola Pincardini (FdI) è sfastidiata: «C’è chi parla solo per fare propaganda, basta mistificazioni».

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Giuseppe Gola, numero uno Acea, con Latini e Salvati

M5S, mirino su Tar e Corte dei conti

Il M5S non ha mollato: «Le nostre domande – le parole di Simonetti – sono rimaste tutte senza risposta. Si votano patti parasociali identici a quelli della Sii e alla fine andrà a comandare il privato. Folle fare tutto ciò a fine legislatura. Venite con questo ‘compromesso storico’ dicendoci che è l’unica soluzione, così perdiamo la più importante partecipata del Comune. Noi la delibera la impugneremo, anche alla Corte dei conti». Masselli assorbe: «I numeri sono galantuomini e parlano. Dire che questa amministrazione non paga i debiti è offensivo: nel 2018 abbiamo votato il primo bilancio e c’erano 137 milioni di debiti, oggi quelli strutturali sono meno di 100. E la società è stata rimessa in pareggio economico». Si arriva al voto: «Sono contrario perché leale agli elettori. La giunta Latini – a parlare è Gentiletti – sta portando Terni al secondo dissesto e sulla partecipate non hanno fatto squadra. C’è stata ‘violenza’ politica nella gestione della documentazione. Si svende un patrimonio pubblico». Orsini non lascia cadere: «Si dà dignita ai lavoratori ed in politica la faccia bisogna mettercela». Atto conclusivo: sei voti favorevoli e due contrari. Non prima di una battuta della Pincardini: «Garzoni in politica? Non ci sono. E nemmeno le cheerleaders (la replica ad un passaggio dell’intervento di Gentiletti)». Mercoledì in Provincia ci sarà da divertirsi, forse.

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