Terni, Asm-Acea sotto la lente dei sindacati: confronto tra timori, auspici e pressing

Venerdì III commissione consiliare in bct: c’è chi manifesta perplessità e chi spinge per chiudere in fretta

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di S.F.

C’è chi appoggia l’operazione senza troppi problemi, chi invece – pur comprendendo la più che difficile situazione odierna di Asm a livello di esposizione debitoria e non solo – ha manifestato diverse preoccupazioni e chi è tornato a battere sulla necessità di prendere una decisione. Di sbrigarsi in sostanza, come già fatto dal rup della procedura, Stefano Tirinzi. Il rafforzamento di Asm con l’arrivo di Acea e l’aumento di capitale è stata al centro di una corposa audizione in III commissione consiliare venerdì mattina in biblioteca dopo il trasferimento da corso del Popolo: la mattinata è iniziata con un problema logistico – facilmente prevedibile visto l’alto numero di invitati ed il poco spazio – al III piano del ‘Pentagono’ e dunque tutti in bct per il confronto. Protagoniste le organizzazioni sindacali e datoriali. Martedì pomeriggio nuovo appuntamento con avvocati e advisor.

LA PROPOSTA PER L’ACCETTAZIONE: DETTAGLI E CONSEGUENZE

Augusto Magliocchetti

Tutti in bct. Magliocchetti e Gramaccioni aprono

Gli ospiti ed i consiglieri comunali appena arrivati in corso del Popolo si sono resi conti – c’è anche chi ha fatto presente che, magari, per la questione Covid non era proprio il massimo stare così stretti – che non si poteva fare. Dunque trasferimento in biblioteca, dove ad aprire il dibattito è stato Augusto Magliocchetti di Federmanager (intanto l’assessore Orlando Masselli ed alcuni consiglieri di minoranza vanno di scatto fotografico ‘ricordo’ con Rossi e Gentiletti defilati e divertiti): «La cosa importante – ha esordito – è essere realisti, non facciamoci film con attori del passato. La situazione Asm è particolarmente difficoltosa, c’era un indebitamento di 130 milioni con rischio di paralisi operativa. Riteniamo che la scelta (Acea) possa essere condivisibile per una serie di ragioni e lo spavento per la privatizzazione è più di natura ideologica che pratica. Certo, alcuni punti ci lasciano perplessi come ad esempio il voler consolidare il bilancio di Asm in Acea. Ci interessano livelli dei servizi e occupazionali, nonché la qualità. Sull’aumento di capitale attraverso gli asset ci rendiamo conto che è una scelta quasi obbligata», ha concluso. Sponda Uiltec presente in bct il segretario regionale Doriana Gramaccioni: «Mi dispiace – le sue parole – che spesso siamo costretti ad arrivare al privato per gestire qualcosa di proprietà pubblica. Ne prendiamo atto per via dello stato di Asm e del dissesto del Comune di Terni. Ci sono temi di carattere politico, sindacale ed economico: mi aspetto che questa operazione porti ottimizzazione dei servizi e delle tariffe per i cittadini. E che tutto ciò non metta Asm nelle mani del privato, il pubblico deve essere presente fin da subito in questa partita». Focus anche su ulteriori aspetti: «Non devono essere tolte professionalità locali, l’azienda va difesa. Il privato non è il mostro cattivo, ma ha le sue idee e il suo modo di fare. Terni non ha necessità di perdere un altro pezzo». Primo appunto di Federico Pasculli (M5S): «Ma avete visionato tutti i documenti, patti parasociali compresi?». La risposta sarà negativa: «Abbiamo valutato altro, vale a dire ciò che potevamo leggere», la replica della Gramaccioni.

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Il confronto in bct

Bisticci e input: «Non si perda tempo»

Nel contempo Valdimiro Orsini (Misto) e Alessandro Gentiletti (Senso Civico) bisticciano un po’ perché il primo appoggia l’operazione, il secondo lo fa notare a modo suo («vai in soccorso») e scatta un breve botta e risposta che non passa inosservato. Poi tocca a Stefano Cecchetti della Uil Trasporti a farsi avanti: «Asm era malata e la situazione è peggiorata, qualcuno ci deve mettere le mani. Non si vende nulla, ma ci sono asset in più e ciò dà maggiori garanzie. Linfa vitale. Chiaro che chi arriva pretende di controllare come vanno le cose e la parte pubblica ha una funzione importante di indirizzo. Non si perda tempo, potremmo arrivare tardi». Segue un curioso passaggio: «La forsennata spinta alla raccolta differenziata non porta benefici. Motivo? I lavoratori sono poi soggetti ad inidoneità per via del fatto che devono scendere 300/400 volte al giorno dai mezzi (uno degli esempi portati, ndr). Se si parla di occupazione, facciamola sana e non ‘malata’».

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La commissione in corso del Popolo

Timori e appoggi

Chi si è espresso diversamente è invece Confartigianato Terni nella figura del direttore provinciale Michele Medori: «C’è preoccupazione per piccole e medie imprese e la cura Asm andava fatta da molti anni. Molte ditte sono cresciute con questa azienda e occorre dare garanzie a questo tessuto produttivo: le imprese artigiane hanno esposizioni importanti verso Asm. Chiaro che più passa il tempo e più la problematica si intensifica. Non abbiamo pregiudizi sul partner privato, ma si valuti tutto e bene». Sulla stessa lunghezza d’onda Laura Dimiziani, referente dell’area ternana per Cna: «Molte aziende sono preoccupate rispetto alla loro esposizione creditoria con Asm, faticano a recuperarli. E stesso sentimento per il fatto che magari venga meno l’affidamento sulla filiera attuale. Ci sia una decisione politica che possa tutelare le micro e piccole imprese». Poche parole da Cristiano Di Berardino, funzionario di Confindustria che si occupa di relazioni industriali: «Si parla di un intervento di un grande gruppo storico per una situazione di bilancio grave, può dare respiro finanziario e certezze sul futuro. Da sola Asm non ce la fa. Non vedo altro che positivamente questa operazione, con tutte le necessità di equilibrio che andranno verificate».

Masselli ed i consiglieri comunali

Cisl, Ugl e stabilizzazioni

Meno sintetico Riccardo Marcelli, segretario regionale Cisl Umbria: «All’inizio del percorso c’era la volontà di risanamento del debito di Asm e credo che sia rimasto l’obiettivo principale. Asm è un gioiello, un driver per l’innovazione del territorio e per noi può ancora esserlo. Probabilmente è mancata la vision. Alcune preoccupazioni le condividiamo perché non abbiamo identificato ciò che si vuol fare con impianti ed investimenti. Dal 4 luglio non abbiamo avuto altri incontri uffficiali sul tema e ribadiamo le nostre posizioni per un approfondimento sul piano industriale, occupazionale, qualità dei servizi e tariffe. Per quel che concerne le clausole sociali è probabile che ci sia l’impegno di mantenere tutto il personale. Se il consiglio comunale dovesse esprimersi negativamente, deve esserci necessariamente un piano B. Non possiamo decidere di non decidere come accade sempre in questa città. Certo, Terni è una delle poche città che ha le reti ed effettuare questa operazione oggi può assumere un significato diverso. Asm deve restare una stella polare». Daniele Francescangeli, segretario provinciale Ugl, ha puntato invece sul problema stabilizzazioni del personale Asm: «Si prende una decisione? Altrimenti si arriva a dicembre e le persone sono ancora in attesa in graduatoria. Ci sono lavoratori che scendono – qui Francescangeli riprende il discorso di Cecchetti – dal mezzo 600-700 volte e non riescono a coprire le aree. Fa bene la commissione ad approfondire, ma le organizzazioni sindacali hanno un iter che deve essere portato avanti».

Stefano Ribelli e Doriana Gramaccioni

La Cgil e la rapidità

Sponda Cgil Terni si è esposto il segretario generale Filctem Stefano Ribelli: «Mi aspettavo di venire e apprendere qualche elemento di novità. Avevamo ribadito a luglio l’attesa per la decisione del consiglio comunale e poi approfondire su piano industriale, tariffe ed occupazione. Si decida rapidamente perché di mezzo ci sono i lavoratori». Chiusi gli interventi delle organizzazioni sindacali, sono i consiglieri di minoranza a rilanciare: «L’emergenza che vive Asm sta a cuore di tutti. Ci divide a livello politico la strategia, il problema – ha puntualizzato Gentiletti – è che l’iter è stato anomalo, gli atti sono stati quasi secretati e poi la vicenda si è sbloccata. Gli stakeholder si devono esprimere su due documenti, le stime di crescita/valorizzazione delle società che entrano in Asm ed i patti parasociali». Si accoda il M5S con Federico Pasculli e Luca Simonetti: «Senza la documentazione completa le valutazioni sono di circostanza. Sui patti parasociali c’è una contraddizione con l’articolo 17 del testo unico sulle società partecipate e c’è il rischio che si ripeta la situazione Sii. E anche un altro ‘effetto Ast’ sull’indotto», il messaggio del primo. «Come faccio a dire se un asset è vantaggioso se il piano rifiuti regionale non è stato ancora votato? Abbiamo molto criticato per la questione Sii, ora accadrà lo stesso. Il socio pubblico va garantito e noi le proposte le facemmo già ne 2017. L’esortazione alla fretta facciamole con cautela», ha ribadito il secondo esponente pentastellato.

Cristiano Di Berardino

Scambio finale

Dopo oltre un’ora di confronto è Masselli a chiudere la mattinata: «I consiglieri possono condividere i documenti, la responsabiità di chi decide è del consiglio comunale. La proposta è del sottoscritto e gli incontri ci sono stati negli ultimi tre anni. Mi si chiedeva di trovare soluzioni per stipendi, debiti e vita di Asm. Tutela del lavoro ed impianti? Tutto negli atti, è prevista l’immediata stabilizzazione – ha ricordato l’assessore – di tutti, ci sono interinali che sono lì da dodici anni. E ciò va fatto presto. Quando il consiglio deciderà di andare avanti, il rating Asm cambierà completamente. Da quel momento anche i rapporti tra Asm e le società ‘conferite’ saranno diversi, si potranno definire le varie questioni. A qualcuno sfugge la differenza tra fare utili e fare finanza e l’esecutivo Latini – ha chiuso – si è già presa la responsabilità dell’operazione. Sarà poi sottoposta al controllo della Corte dei conti, andremo rapidi. Sarà un ultimo trimestre 2022 difficile e Asm ci arriverà con una condizione nuova». Prima dei saluti è Marcelli a chiedere la parola per una delucidazione: «Non ho mai parlato – il messaggio per i consiglieri – di fretta e ritengo che la commissione sia super partes. Non era un attacco alle opposizioni il mio». Strette di mano e mattinata conclusa. Martedì pomeriggio tocca agli avvocati Stefano Cancarini e Simona Barchiesi, più Gianpaolo Chimenti. Ovvero i consulenti legali Asm e l’advisor che ha seguito la procedura.

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