Il tribunale di Terni, attraverso il giudice del lavoro Michela Francorsi, ha messo un punto fermo – comunque appellabile – imponendo al Comune di Amelia di assumerla nel ruolo di agente di polizia municipale, condannando l’ente al pagamento di stipendi e contributi dal 2018 ad oggi, oltre alle spese legali. Tuttavia la sentenza non è stata ancora eseguita e la vicenda, relativa ad una 43enne di Giove, rischia di trascinarsi ancora, dopo gli anni già trascorsi.
La ricostruzione
Nel ‘lontano’ 2008 la donna aveva partecipato ad un concorso pubblico, indetto dal Comune di Amelia per la copertura di due posti di operatore di polizia municipale, riuscendo a collcarsi fra gli idonei nella graduatoria poi approvata. Nel 2018, a distanza quindi di dieci anni e a causa delle carenze di organico, il Comune di Amelia manifestava la volontà di procedere allo scorrimento della graduatoria approvata nel 2008 e, nonostante la rinuncia del candidato che precedeva la 44enne, pronta a manifestare la propria disponibilità ad assumere l’incarico, nulla accadeva fino al 31 dicembre del 2018, quando la donna si vedeva rifiutare l’assunzione perchè il Comune non aveva dato corso alla sua convocazione prima di quella data.
Stallo nonostante tutto
A quel punto la donna, assistita dall’avvocato Andrea Temperanza, presentava ricorso al presidente della Repubblica e intentava una causa di lavoro di fronte al tribunale di Terni: la sentenza, come detto, è arrivata in questi giorni e le ha dato ragione. Per inciso, lo scorso 28 aprile il Comune di Amelia ha pubblicato sul proprio sito web un avviso di mobilità esterna per la copertura di un posto a tempo indeterminato di operatore di polizia municipale: segno che le necessità di organico, nella fattispecie la copertura di un posto vacante da tre anni, non sono state superate nonostante la causa pendente con la 43enne di Giove. Che ad oggi non è stata ancora convocata dall’ente per la firma del contratto di lavoro. Nel frattempo l’avviso di mobilità esterna, scaduto il 26 maggio, non è più ‘cliccabile’. E la vicenda continua a trascinarsi.