‘Arruolati’ alla stazione per raccogliere cipolle in nero: c’è la denuncia

Assisi – La polizia ha scoperto colui che gestiva ‘il giro’, un 39enne del Marocco. Elevate sanzioni per 20 mila euro

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Lo scorso anno, precisamente il 5 aprile 2021, nel corso di un servizio di controllo del territorio, gli agenti della polizia di Stato del commissariato di Assisi avevano fermato a bordo di un’utilitaria due giovani di origine marocchina, sprovvisti di documenti e irregolari sul territorio nazionale. A seguito di accertamenti dell’ufficio anticrimine è risultato che i due giovani prestavano lavoro agricolo ‘in nero’ per un altro loro connazionale 39enne, conosciuto nell’ambiente come ‘Giuseppe’, stabilitosi in Italia da diverso tempo e residente a Perugia.

La paga e ‘l’alloggio’

Il 39enne era già noto alle forze dell’ordine per i suoi numerosi precedenti di polizia: lesioni personali, rissa aggravata, porto abusivo di armi che gli sono valsi anche l’emissione del divieto di ritorno nel comune di Assisi per 3 anni e della misura di prevenzione dell’avviso orale. Dalle ricostruzioni effettuate è emerso che ‘Giuseppe’ corrispondeva ai suoi uomini un compenso lordo di 40 euro per l’intera faticosa giornata lavorativa nei campi agricoli. Ad alcuni di questi forniva anche alloggio ma, in tal caso, detraeva loro una somma di 120 euro a testa direttamente dalla paga.

L’indagine

I servizi di appostamento della polizia di Stato hanno consentito di accertare che l’uomo, quasi tutti i giorni, per reperire manodopera, era solito recarsi di primo mattino – a bordo della sua autovettura – nella zona antistante la stazione ferroviaria di Perugia, alla ricerca di persone in situazione di indigenza, clandestini o richiedenti asilo da ‘assumere’. Gli sviluppi degli accertamenti condotti dal personale del commissariato di Assisi hanno permesso di identificare più di una decina di lavoratori extracomunitari impiegati dal 39enne, o da suoi intermediari, per la lavorazione dei terreni e la raccolta dei prodotti agricoli nei campi vicini all’abitato di Cannara e in altre zone di Assisi.

Raccoglievano cipolle

Raccolti gli elementi a carico del 39enne marocchino, il 5 agosto 2021 i poliziotti, unitamente a personale dell’ispettorato territoriale del lavoro di Perugia, hanno proceduto al controllo di un’azienda agricola di Cannara dove sono stati trovati, intenti al lavoro di raccolta di cipolle, otto lavoratori extracomunitari ‘assunti’ dall’uomo. Gli accertamenti sulla posizione lavorativa dei soggetti individuati si è conclusa pochi giorni fa con la contestazione da parte dell’ispettorato di numerose violazioni alle misure di contrasto del lavoro sommerso e irregolare.

L’assuzione ‘tardiva’. Sanzioni e denuncia

Gli otto lavoratori trovati sul campo sono risultati tutti formalmente assunti pochi giorni prima del controllo, con contratto a tempo determinato, con la qualifica di operaio con orario di 39 ore settimanali. In realtà dagli approfondimenti compiuti dall’ispettorato provinciale e grazie alle risultanze emerse dall’attività della polizia di Stato, è stata accertata una condizione di irregolarità delle prestazioni lavorative riferite a periodi precedenti alla data di assunzione formale. Queste prestazioni lavorative ‘in nero’ non risultavano registrate nei documenti di lavoro e sono state pagate senza mezzi tracciati. In un caso, è emerso che uno di questi lavoratori, pur svolgendo attività lavorativa con formale assunzione, aveva presentato domanda per il reddito di cittadinanza. A seguito delle numerose violazioni contestate, per il 39enne marocchino sono state irrogate sanzioni per un importo di circa 20 mila euro. Lo stesso, inoltre, è stato denunciato a piede libero.

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