Ast, i sindacati: «Dovevano dircelo»

La direzione aziendale parla di «alcune lievi difformità». Le organizzazioni sindacali: «L’azienda deve fornire tutte le informazioni rispetto ad ispezioni e relativi risultati»

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Mentre era in corso l’incontro tra la direzione di ThyssenKrupp Ast e i sindacati, che lo avevano richiesto, sul caso di presunto inquinamento emerso con le due denunce e le sanzioni comminate dal Noe del carabinieri, l’azienda viale Brin ha reso nota la sua posizione ufficiale.

La presa di posizione «Tra giugno e ottobre 2016 – scrive l’azienda – è stata condotta in AST una grande e accurata ispezione da parte dei tecnici ARPA e NOE (Carabinieri tutela ambiente, nucleo operativo ecologico di Perugia): “attività di controllo ed indagine finalizzate alla verifica delle prescrizioni riguardanti la tematica: gestione acque, depuratori e gestioni correlate”. In particolare “veniva sottoposto a verifica il rispetto della Prescrizione 2: scarichi idrici, della Prescrizione 3: ammissibilità in discarica dei fanghi prodotti negli impianti di depurazione di acque reflue, Prescrizione 4: rifiuti – Impianto di trattamento rifiuti denominato Dorr-Oliver”».

Le difformità La ThyssenKrupp Ast specifica che «dall’acquisizione documentale e dagli innumerevoli campionamenti effettuati durante l’ispezione, sia sui rifiuti prodotti che sulle acque delle varie sezioni degli impianti ispezionati, sono emerse alcune lievi difformità rispetto a quanto previsto nell’AIA di AST; tali lievi difformità hanno portato la stessa Regione Umbria a sottolineare, nell’ambito delle Determinazione di diffida, “che i valori dei parametri che hanno determinato il superamento dei limiti […]risultano di poco superiori ai rispettivi limiti di legge, e che quindi si possono considerare tali da non configurare situazioni di pericolo per l’ambiente […]” e quindi per la salute pubblica».

Le scorie L’azienda, poi, chiarisce: «Riteniamo che la diffida pervenuta il 27 gennaio, rappresenti un ulteriore incentivo al miglioramento continuo già intrapreso dall’Azienda, che porterà entro l’anno 2017 al raggiungimento di un importante traguardo: la certificazione ambientale ISO 14001 di tutto il polo siderurgico ternano. In tale ambito si avvia a conclusione l’iter per l’assegnazione del servizio volto al recupero  delle scorie siderurgiche prodotte dall’Azienda: un significativo passo in avanti che candiderà  AST ad una posizione di leadership nell’ambito dell’economia circolare della regione».

I controlli Nell’immediato, conclude ThyssenKrupp Ast, assicura che «i tecnici dell’Azienda, coadiuvati da consulenti esterni di  grande esperienza internazionale, stanno esaminando tutti i dati riscontrati dagli Enti di Controllo per verificare le eventuali azioni correttive da mettere in campo. A questo fine sono stati prelevati ulteriori campioni, per ripetere tutte le analisi necessarie per orientare al meglio gli sforzi e gli interventi futuri, ove necessari». 

Nevi Il presidente del gruppo di Forza Italia in regione, Raffaele Nevi, ironizza su Facebook riprendendo questo articolo: «Parla L’azienda? È uno scandalo che le istituzioni preposte ai controlli non abbiamo ancora detto una parola e allora sarà il caso di farli parlare attraverso una interrogazione che presenterò in Assemblea già martedì! Che sia l’azienda a dirci che è tutto ok lo trovo veramente incredibile. Sull’ambiente a Terni ci vuole serietà e trasparenza!!!! E per questo ci vorrebbe una classe dirigente diversa».

I sindacati Al termine dell’incontro con la direzione aziendale – il direttore, Massimo Calderini, avrebbe negato che siano arrivate comunicazioni ufficiali riguardo le due denunce annunciate dai carabinieri – i sindacati hanno diramato una nota nella quale si legge che «l’Azienda ha rappresentato i dati in questione, dai quali si evidenzia effettivamente lo sforamento di alcuni valori riferiti ad Alluminio, Molibdeno e Carbonio Organico Disciolto, per i quali è in corso la preparazione di una relazione tecnica che l’Azienda dovrà fornire a tutti gli organi preposti. Gli RLS di AST e L’RLS di SITO nel prendere atto di tali dati, hanno imputato all’Azienda una scarsa trasparenza di informazione, visto che tale ispezione è iniziata a giugno 2016 e terminata ad ottobre 2016 e che tale provvedimento di diffida da parte di Regione ed ARPA era stato notificato all’Azienda stessa già da diversi giorni».

Le richieste Il fatto, dicono i sindacati, «che nella stessa diffida della Regione ed Arpa sia trascritto testualmente “che non si figurano situazioni di pericolo per l’ambiente”, non ci soddisfa. Per quanto ci riguarda per temi delicati come quelli di carattere ambientale rivolti alla salute dei Lavoratori e dei cittadini, i valori interessati devono essere tutti continuamente monitorati e rientranti nei parametri di legge previsti. In attesa degli sviluppi complessivi della vicenda, responsabilità incluse, si è intanto definito che in tutte le riunioni di sicurezza periodiche, l’Azienda deve puntualmente fornire oltre alle già consuete relazioni, tutte le informazioni rispetto ad ispezioni e relativi risultati, i quali dovranno essere messi a conoscenza della Commissione Sicurezza e di tutti i Lavoratori».

Lega Nord Umbria «Convocazione urgente in Commissione Regionale con il direttore Arpa ed i tecnici che si sono occupati dei rilievi per capire la situazione e le eventuali azioni da mettere in campo per arginare il problema». Lo annuncia il capogruppo Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini, in seguito alle recenti notizie che hanno riguardato l’Ast di Terni e gli sforamenti dei limiti massimi consentiti rispetto a quanto previsto nell’AIA. «Un fatto grave – commenta Fiorini – così come è grave l’atteggiamento della Regione Umbria, la quale, nella determinazione di diffida, avendo ritenuto lo sforamento lieve, ha dichiarato che non c’era pericolo per l’ambiente e la salute pubblica. Rimango esterrefatto dal comportamento della Giunta su una tematica così importante, considerando anche la situazione ambientale ternana. Tra l’altro, i consiglieri regionali, come spesso accade, non sono stati messi al corrente dell’esito dei controlli, così come del parere espresso. Sappiamo benissimo che queste manovre avvengono sempre alle nostre spalle, forse per nascondere qualcosa, ma alla fine il marcio viene sempre a galla».

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