Ast, incidente sfiorato: «Incontro urgente»

Chiarite le cause del fatto, si riapre la riflessione sull’organizzazione del lavoro nell’area a freddo. Rsu minacciano sciopero

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di F.L.

Un incontro urgente per discutere dell’organizzazione del lavoro all’interno dei reparti Pix1 e Pix2: a richiederlo all’ufficio del personale di Ast sono state lunedì mattina le Rsu di stabilimento dell’acciaieria. La sollecitazione – ma la riunione, convocata per discuterne da parte dei delegati di fabbrica, era già stata programmata precedentemente – è arrivata il giorno dopo l’incidente sfiorato lungo la linea Lac2, la stessa dove lo scorso luglio è avvenuto l’infortunio, poi mortale, di Gianluca Menichino. Un incidente che, domenica pomeriggio, avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, ma che fortunatamente non ha coinvolto, fisicamente, alcun operatore.

AST, MORTE MENICHINO: «PRASSI NON SICURE»

La dinamica Un coil di acciaio, mentre veniva movimentato con il carroponte, è finito contro la cabina di controllo di entrata della linea, in quel momento fortunatamente vuota, visto che gli operatori erano impegnati all’esterno. Proprio nello stesso carroponte qualche giorno fa sembra fossero stati segnalati malfunzionamenti e richiesti interventi per sistemarlo. Ma i sopralluoghi e le verifiche svolte dai tecnici, tra domenica sera e lunedì mattina, sul luogo dell’incidente – che ha provocato solo danni alla cabina di controllo – hanno escluso problematiche elettroniche e meccaniche. Il coil, dal peso di oltre una ventina di tonnellate, avrebbe quindi urtato la stessa cabina per un errore di manovra, forse svolta dall’operatore senza dosare la velocità in maniera adeguata. Esclusi malfunzionamenti alla linea, il fatto ha contribuito ad aprire però una riflessione da parte delle rsu su un altro fronte, quello appunto dell’organizzazione del lavoro all’interno dei reparti Pix1 e Pix2.

Rischio sciopero Sul tema, lunedì mattina, era già in programma un incontro tra i delegati di fabbrica, che al termine hanno inviato la richiesta di incontro urgente all’ufficio del personale di Ast per discuterne. «Vista l’importanza degli argomenti che andremo a discutere, chiediamo che l’incontro avvenga in tempi rapidi» scrivono all’azienda le Rsu, che in mancanza di convocazione a breve minacciano iniziative di mobilitazione, a partire da uno sciopero. Intanto anche le segreterie dei metalmeccanici lunedì hanno convocato una riunione per discutere delle questioni aperte in azienda, dopo le critiche verso la convocazione – ritenuta tardiva – da parte dell’ad Massimiliano Burelli, di una riunione per il primo marzo.

L’Usb Nel pomeriggio arriva poi la nota dell’Unione sindacale di base: «La situazione generale in Ast appare sempre più preoccupante. Tutte le aree sono carenti di personale ed il ricorso agli straordinari è ormai prassi consolidata. Manca un adeguato riconoscimento professionale per i lavoratori che ricoprono da tempo un ruolo specifico, come pure non si intende ancora procedere alla stabilizzazione dei precari. Le condizioni impiantistiche appaiono sempre più critiche e mettono a repentaglio la sicurezza nei reparti. Sono numerosi infatti gli impianti che richiedono interventi ed il ricorso ad appalti al massimo ribasso ha provocato innumerevoli deficit di organizzazione e gestione delle lavorazioni. Anche le terziarizzazioni in atto in tutto lo stabilimento e che interessano logistica interna e servizi, stanno determinando la progressiva perdita di professionalità ed il peggioramento delle condizioni lavorative e contrattuali. La Rab Usb si oppone a questo stato di cose. Nonostante l’apertura del tavolo per il rinnovo del contratto integrativo, dove insieme all’azienda si era deciso di affrontare tutte le criticità, la gestione dello stabilimento continua ad avvenire in modo unilaterale e repressivo. Serve una condanna ed una risposta ferma, che sappia rilanciare il lavoro della Rsu. Tale organismo, insediatosi il 5 gennaio e mai ancora convocato, trova forza se riesce ad esercitare il suo ruolo in maniera autonoma dalle segreterie provinciali delle rispettive strutture, sapendosi avvalere anche dell’organizzazione interna prevista dalla legge e dal regolamento. Tale ruolo deve avere come base il rilancio della mobilitazione dei lavoratori, che vada nella direzione del contrasto della gestione unilaterale aziendale. Per questo riteniamo non più rinviabile un percorso di mobilitazione di tutta la Rsu, anche per evitare rischiose cessioni di sovranità che andrebbero a compromettere l’autorevolezza della Rappresentanza sindacale unitaria del sito».

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