Ast, l’ex ad Marco Pucci chiede la grazia

Lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Era stato condannato a 6 anni e 10 mesi in via definitiva per il rogo di Torino

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L’ex amministratore delegato di Tk-Ast, il ternano Marco Pucci, condannato in via definitiva a sei anni e dieci mesi di reclusione per il rogo alla Thyssen Krupp di Torino del dicembre 2007 – in cui morirono sette operai – ha chiesto la grazia al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La lettera inviata al capo dello Stato, risale alla fine del 2017. Pucci, a cui è stata concessa dal giugno del 2017 la possibilità di uscire dal carcere di Terni dalle 10.30 alle 18.30 (in base all’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario) per svolgere il proprio lavoro presso un’azienda ternana è detenuto dal 14 maggio del 2016.

L’avvocato Massimo Proietti

La conferma arriva dall’avvocato Massimo Proietti di Terni che assiste l’ex ad di Tk-Ast insieme al collega torinese Ezio Audisio: «Confidavamo e speravamo in un maggiore silenzio attorno a questa richiesta – afferma il legale – ma è chiaro che quando le informative della questura sono giunte alle parti offese, a cui spetta esprimere un parere nel merito, la notizia non ha potuto che diffondersi. La considerazione che mi sento di fare è che Marco Pucci è tecnicamente un responsabile oggettivo in tale situazione e credo che abbia ampiamente pagato, sia in termini giudiziari che morali, per questa triste vicenda».

L’iter «Credo – prosegue l’avvocato Proietti – che un diritto all’oblio sia effettivamente dovuto. A prescindere dal percorso che la domanda seguirà, ritengo eccessiva qualsiasi gogna mediatica nei suoi confronti». Circa l’iter della richiesta di grazia, dopo i pareri delle parti offese, ovvero dei familiari degli operai tragicamente coinvolti nel rogo del 2007, questa giungerà al ministero della giustizia e quindi, dopo il parere del guardasigilli, al presidente della Repubblica a cui spetta l’ultima parola.

Harald Espenhahn

Chi in carcere, chi libero A seguito della sentenza definitiva sul rogo di Torino, in carcere c’era finito un altro manager ternano – l’ex responsabile commerciale di Tk-Ast, Daniele Moroni – condannato a sette anni e sei mesi. Anche a quest’ultimo è stata concessa la possibilità di svolgere attività lavorativa presso un’impresa del territorio ternano. Ancora a piede libero invece l’ex ad di Thyssen Krupp Ast, Harald Espenhahn, condannato a nove anni e otto mesi di reclusione per la stessa vicenda e attualmente in Germania. Su di lui pende una richiesta di esecuzione pena da parte della procura generale di Essen.

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