Non c’è stato alcun errore nella sentenza che li ha condanna definitivamente per il rogo che nel dicembre del 2007, nello stabilimento torinese della ThyssenKrupp, divorò sette operai. Uccidendoli. La terza sezione penale della Corte di Cassazione giovedì ha dichiarato inammissibili i ricorsi straordinari presentati dall’allora amministratore delegato della ThyssenKrupp Ast Harald Espenhahn (condannato a 9 anni e 8 mesi), dai dirigenti Gerald Priegnitz, Marco Pucci (entrambi condannati a 6 anni e 10 mesi) e Daniele Moroni (condannato a 7 anni e 6 mesi) contro il verdetto del 13 maggio 2016.
Tedeschi liberi Espenhahn e Priegnitz, però, sono liberi in Germania – il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha chiesto formalmente al governo tedesco di dare esecuzione alla sentenza per i due dirigenti – mentre tutti e quattro i dirigenti italiani sono in carcere: a Terni, in particolare, sono in carcere a vocabolo Sabbione dal 14 maggio del 2016, Marco Pucci e Daniele. A Torino, invece, sono in cella altri due dirigenti: Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri.
Il lavoro Da giugno di quest’anno, peraltro, Pucci (lui per lavorare alle Fucine Umbre) e Moroni (alla Mascio Engineering) possono lasciare la casa circondariale alle 10,30 del mattino e devono farvi ritorno alle 18,30.