Bar ospedale Perugia: sospesa la gara d’appalto per la nuova assegnazione

Quella per il primo lotto è stato oggetto di ricorso da parte di un partecipante

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di Giovanni Cardarello

Non sembra avere fine la vicenda del punto di ristoro dell’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia. Punto di ristoro che lo scorso dicembre è finito nell’occhio del ciclone per una vicenda legata a mancati rimborsi delle utenze di consumo da parte degli assegnatari del precedente appalto. Il nuovo capitolo della questione è legato alla gara di appalto dell’azienda ospedaliera per rinnovare il servizio per i prossimi sette anni. Gara divisa in più lotti, il primo dei quali – ‘gestione bar’ – per il valore complessivo di 1.276.000 euro, è stato sospeso al seguito del ricorso di una ditta concorrente.

La ditta ha sollevato osservazioni e obiezioni in ordine ai criteri di aggiudicazione dell’appalto stesso, ‘obbligando’ il direttore generale del ‘Santa Maria della Misericordia’, Giuseppe De Filippis, a sospendere momentaneamente la gara in attesa di maggiori evidenze. La sospensione è avvenuta formalmente mercoledì 14 febbraio, ma la pubblicazione sul sito ufficiale è successiva (come di norma), quando l’amministrazione del nosocomio ha valutato le osservazioni come «sostanziali e ritenute meritevoli di approfondimento». Specificando che l’approfondimento, in particolare, è afferente «la considerazione avanzata relativamente al ‘criterio di aggiudicazione’ adottato in gara».

Vicende complesse e che vanno a toccare tanto il capitolato di gara quanto la sua aderenza al Codice degli appalti pubblici. Vicende su cui deve ora intervenire l’amministrazione dell’ospedale per apportare «le modifiche progettuali che riterrà maggiormente opportune con riguardo alle eccezioni sollevate». Nessuno stop invece per gli altri due lotti messi a gara. Quello da 1.600.000 euro, per la distribuzione di cibi e bevande attraverso le macchine disseminate nei vari corridoi del nosocomio. E il terzo, quello relativo alla distribuzione di prodotti igienici di prima necessità, anch’essi da inserire nelle macchine distributrici.

Ricordiamo, infine, che è ancora al vaglio della Corte dei Conti tanto il mancato rimborso delle bollette di luce e acqua nell’ambito del vecchio appalto, quanto l’accordo transato fra gli ex titolari del servizio e l’amministrazione dell’ospedale, per una somma complessiva di 580.000 euro oltre Iva. Il rischio danno erariale è ancora tutto da valutare.


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