Si è avvalso della facoltà di non rispondere Roberto Lo Giudice, il 49enne di origini calabresi arrestato martedì dai carabinieri del comando provinciale di Terni per l’omicidio della moglie Barbara Corvi, scomparsa il 27 ottobre del 2009 da Montecampano (Amelia) e mai più ritrovata.
SVOLTA NEL CASO DI BARBARA CORVI: ARRESTATO IL MARITO
«Parlerà»
L’uomo, in carcere a Terni, è stato raggiunto dai suoi avvocati difensori – Giorgio Colangeli e Cristiano Conte – ma di fronte al gip Simona Tordelli ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. «Lo farà fra alcuni giorni – spiegano i due legali – perché il nostro assistito vuole parlare. In questo senso ci siamo già accordati con il procuratore di Terni, per un incontro che ci sarà fra una decina di giorni, a cui saremo ovviamente presenti insieme a lui».
Indagine aperta
L’inchiesta, riaperta dal procuratore Alberto Liguori – che giovedì mattina era collegato in videoconferenza durante l’interrogatorio di garanzia – e condotta dall’Arma ternana dopo l’archiviazione sancita del 2015, vede coinvolto anche il fratello di Roberto Lo Giudice, il 45enne Maurizio. Le ipotesi a carico di entrambi sono concorso in omicidio premeditato aggravato e occultamento/soppressione di cadavere.