Com’è andato il 2016, per l’acciaio umbro, lo sapremo entro la fine del mese, ma intanto si fa chiarezza definitiva sull’andamento dell’anno scorso, a partire dalla conferma degli 8 milioni e mezzo di ‘rosso’ per la ThyssenKrupp Ast di Terni e sui timori manifestati per altre realtà della regione. Confermati dal passivo complessivo di circa 3 milioni fatto registrare.
Terninox vola Meno male che a tenere su il morale, oltre che a fare soldi, nel 2015 ci ha pensato la Terninox – l’azienda del gruppo Acciai Speciali Terni che si occupa della distribuzione di prodotti in acciaio inossidabile – chiudendo l’anno (le cifre le ha elaborate Siderweb nello studio ‘Bilanci d’acciaio’) con un utile netto di 3 milioni e 800 mila euro, di fatto raddoppiando quello dell’anno precedente.
IL DETTAGLIO DEI DATI PER L’UMBRIA
Ast in rosso Confermato, anche nello studio appena pubblicato, che per la ThyssenKrup Ast il 2015 si era chiuso con 8 milioni e mezzo di passivo, ma l’ad Burelli, confermando quando promesso da Lucia Morselli, ha detto che il 2016 si chiuderà quanto meno con un pareggio.
Chi era andato bene Tra le aziende che avevano chiuso con i conti in ordine c’erano la Ilfer (un milione e mezzo di utili, ma con un calo di quasi mezzo milione), la Iron (che dopo anni di ‘rosso’ ha portato a casa mezzo milione di utili), le Fucine Umbre (che a fronte di 250 mila euro di utili hanno fatto registrare un calo sensibile: oltre 600 mila in meno), la Wilsider (150 mila euro di utili, quasi quadruplicando il risultato precedente), la Profilumbria (che ha quasi raddoppiato il risultato positivo, passando da 60 a 110 mila euro), la Ferro Umbria (che ha chiuso con +38 mila euro, ma dimezzando i profitti) e la Sidernestor (20 mila euro di risultato positivo).
Chi era andato male Un passivo di 850 mila euro, in aumento di quasi 200 mila, lo aveva fatto registrare la Alfa, mentre perdite per 110 mila euro, ma con un leggero miglioramento, le aveva dovute denunciare la Tardioli Alfredo.