Terni, occupazione Briccialdi confermata

Terni, confronto rsu-presidenza fino a tarda notte. Alla fine è ‘fumata nera’: il nodo resta quello degli stipendi arretrati

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Un lungo confronto quello andato fino a notte fonda fra le rappresentanze sindacali e la presidente dell’Istituto Briccialdi di Terni. Motivo di discussione, l’occupazione dell’istituto da parte del corpo docente che protesta per gli stipendi – quattro mensilità – non pagati. Alla fine la decisione – una decina gli ‘irriducibili’ – è stata quella di confermare la clamorosa protesta. Intanto martedì mattina le stesse rsu hanno incontrato il vice presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, ‘incassando’ una prima positiva novità.

«Tavolo al Miur, primo importante passo»

In una nota le rsu del Briccialdi spiegano che «il vice presidente della Regione ha voluto incontrare nella mattinata di martedì i docenti che occupano l’istituto per chiarire alcuni aspetti che riguardano il possibile coinvolgimento della Regione nel processo di statalizzazione. Paparelli si è reso disponibile ad un tavolo urgente presso il Miur, congiuntamente al sindaco di Terni, al presidente dell’istituto e alle organizzazioni sindacali e rsu, dichiarando sin da ora la disponibilità della Regione Umbria ad assumere un ruolo analogo a quello già garantito durante il processo di statizzazione dell’accademia di belle arti ‘Vannucci’ di Perugia. La rsu esprime piena soddisfazione per questo importante gesto di apertura avvenuto a seguito dell’occupazione dell’istituto e lo considera un primo significativo risultato dell’enorme e responsabile sforzo dei docenti. I docenti del Briccialdi – si legge nella nota – chiedono, per porre fine all’occupazione, che la presidenza e l’amministrazione comunale rispondano positivamente all’invito che sarà a breve formalizzato dalle organizzazioni sindacali di concerto con il Miur, favorendone ed accelerandone la realizzazione».

«Atto illegale»

La presidente Letizia Pellegrini, durante l’assemblea pubblica convocata nel pomeriggio di lunedì, era stata chiara: «L’occupazione dell’Istituto musicale Briccialdi è eccessiva e non adeguata. È un atto illegale dal quale derivano severe responsabilità». La presidente Pellegrini nel pomeriggio aveva chiesto ai docenti «di rivedere le modalità. Vi chiedo di conservare l’occupazione, ma di declinarla in attività in orario di apertura dell’Istituto. Se questa proposta non verrà accolta non sono disposta ad avallare la mobilitazione e mi troverò costretta a denunciare». Ma loro non hanno mollato e sono quindi rimasti nell’Istituto a discutere, con lei, fino a tarda notte.

ASSEMBLEA TESA, LE FOTO DI MIRIMAO

Letizia Pellegrini

«L’Istituto non rischia la chiusura»

La presidente durante l’assemblea aveva detto che «non è vero che il Briccialdi è a rischio chiusura, il contrario, perché la statalizzazione è concretamente ad un passo. È vero che ci sono delle criticità, ma è vero anche che ci sono le condizioni per risolverle. La mia priorità è stata sempre quella di garantire gli stipendi e sempre lo sarà. C’è un disallineamento di 4 mensilità in due anni (dicembre 2017, gennaio 2018, dicembre 2018, gennaio 2019) dipeso da ritardi nel trasferimento di risorse da parte del Ministero, ma il debito sarà saldato con il prossimo accredito».

La statalizzazione

Quel è il problema nel percorso di statalizzazione, quindi? La Pellegrini ha infine spiegato che «Terni è l’unica città nella quale sussiste un debito pregresso è uno stato di dissesto del Comune. Sia io che il sindaco, però, questa situazione l’abbiamo ereditata, ma entrambi stiamo facendo il possibile per trovare il modo di sciogliere questo modo finanziario. Per sapere come andrà a finire serve attendere la risposta del Ministero, anche se è vero che l’iter in parte è già partito e l’istituto sta già vivendo di fondi della statalizzazione».

Alessandro Gentiletti (Senso Civico)

«La questione del Briccialdi, oltre al Comune, riguarda decisioni che coinvolgono più Ministeri», scrive Alessandro Gentiletti, capogruppo di Senso Civico in consiglio comunale. «Per questo credo che il sindaco avrebbe potuto approfittare della presenza a Terni del sottosegretario Giorgetti per farlo partecipare all’assemblea pubblica di lunedì pomeriggio con la presidente, i docenti e gli allievi. Sottraendo qualche minuto all’aperitivo elettorale, nel quale entrambi erano impegnati, avrebbero potuto indicare personalmente ai diretti interessati e alla città come il ‘Governo amico’ intende affrontare il problema. In ogni caso, bene la presenza del vicesindaco. Da parte mia massima collaborazione nell’interesse della città».

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