Domenica 6 dicembre 2020: il giorno in cui è sembrato di tornare alla normalità, a partire dai riti del mattino. Il primo giorno del ponte dell’Immacolata, in cui nelle principali città umbre – da Perugia a Terni a Foligno a Gubbio ad Assisi – si entra appieno nelle atmosfere natalizie, con allestimenti ad hoc.
SPECIALE CORONAVIRUS IN UMBRIA
Ritorno alla normalità
Il caffè, il cappuccino, il cornetto al bar, consumato proprio lì, al bancone o al tavolino; in un bicchiere vero, di vetro o di ceramica, non in monouoso, di nascosto, in macchina quasi si trattasse di un reato. Ma è anche la domenica in cui riaprono i ristoranti la domenica e il rito del pranzo domenicale, per chi vuole, può realizzarsi anche in un locale. Riaprono, infine, anche gli alimentari e di conseguenza riaprono i centri commerciali – esclusi i negozi – dando vita anche a quelli che sono stati spesso definiti ‘non luoghi’ ma che, a vederli chiusi, facevano ancora più impressione.
Una domenica mattina quasi normale
Le novità normative
Con la nuova ordinanza, valida fino al 15 gennaio, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei si è conformata al Dpcm sulle zone colorate e al provvedimento del ministro Roberto Speranza, che riporta l’Umbria in zona gialla dopo oltre un mese. E quindi ha deciso di non rinnovare la chiusura degli alimentari di domenica, misura che non vigeva in altre regioni dello stesso colore. Per inciso, con lo stesso provvedimento, ha riportato in classe (da mercoledì, dopo il ponte dell’Immacolata) anche le classi seconde e terze delle medie inferiori. Restano in Dad solo le superiori. Era stato invece il governo a riportare l’Umbria in zona gialla (da arancione), restituendo a bar e ristoranti la possibilità di rimanere aperti al pubblico perlomeno fino alle ore 18, pur con tutte le precauzioni del caso (contenimento degli ingressi, distanziamento, dpi etc.).
Commercio e scuole in Umbria: si cambia, nuova ordinanza Tesei