Caldo opprimente: «Ecco chi rischia e cosa si deve fare»

La Usl Umbria 2 fa il punto sull’emergenza calore e fornisce alcuni consigli fondamentali per ridurre al minimo i rischi

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Caldo torrido anche in Umbria e allora la Usl Umbria 2 fa il punto e ricorda quali sono le situazioni più a rischio ed i comportamenti da attuare attraverso il suo ‘piano calore’.

Individui ‘suscettibili’ più a rischio

«La vulnerabilità della popolazione agli effetti delle alte temperature e delle ondate di calore – spiegano dall’azienda sanitari – è funzione del livello di esposizione (intensità e durata), della ‘suscettibilità’ individuale (stato di salute, caratteristiche socio-demografiche e ambientali) e della capacità di adattamento sia a livello individuale che di contesto sociale e ambientale (percezione/riconoscimento del rischio, disponibilità di risorse). Benché chiunque possa subire gli effetti del caldo eccessivo, l’impatto delle alte temperature e delle ondate di calore sulla salute non è omogeneo nella popolazione. A parità di livello di esposizione, alcuni individui hanno un rischio maggiore di subire gli effetti negativi dell’esposizione alle alte temperature. Questi individui sono definiti ‘suscettibili’ agli effetti del caldo».

Chi rischia di più

Sono considerati potenziali soggetti a rischio: gli anziani con età pari o superiore a 65 anni che possono non essere in grado di avvertire cambiamenti di temperatura e di adattarsi prontamente; i neonati ed i bambini al di sotto di 1 anno che hanno maggiori difficoltà a disperdere il calore, inoltre il loro stato di idratazione dipende dagli adulti, da cui dipendono; i soggetti con malattie mentali che possono essere meno sensibili ai cambiamenti di temperatura e possono dipendere in misura rilevante da chi li assiste; i soggetti obesi che hanno maggiori difficoltà a disperdere calore; i soggetti portatori di malattie croniche: soprattutto a causa di affezioni cardiocircolatorie, che limitano le capacità di adattamento del circolo periferico rendendoli più sensibili alle condizioni, anche lievi, di disidratazione; i soggetti che assumono farmaci o sostanze: in grado di modificare la percezione del calore o la termoregolazione; i soggetti confinati a letto per scarse condizioni di salute, ridotta mobilità e alto livello di dipendenza; i soggetti ospedalizzati per scarse condizioni di salute, mancanza di aria condizionata; i soggetti ricoverati in istituti di cura per alto livello di dipendenza e scarse condizioni di salute, ambienti non adeguatamente areati; i soggetti sui quali incidono negativamente fattori socio-economici e di marginalizzazione, con problematiche inerenti la scarsa consapevolezza dei rischi, la mancanza di cure personali; i soggetti esposti a condizioni ambientali negative, condizioni abitative non ottimali, esposizione a effetti combinati di inquinanti e alte temperature.

 

I consigli forniti dalla Usl 2 sono noti e semplici, ma è bene ricordarli:

  • non uscire nelle ore più calde: durante le giornate in cui viene previsto un rischio elevato, deve essere ridotta l’esposizione all’aria aperta nella fascia oraria compresa tra le 11 e le 18;
  • migliorare l’ambiente domestico e di lavoro: la misura più semplice è la schermatura delle finestre esposte a sud e a sud-ovest con tende e oscuranti regolabili (persiane, veneziane) che blocchino il passaggio della luce, ma non quello dell’aria. Efficace l’impiego dell’aria condizionata che tuttavia va impiegata con attenzione, evitando di regolare la temperatura a livelli troppo bassi rispetto alla temperatura esterna. Una temperatura tra 25-27 gradi con un basso tasso di umidità è sufficiente a garantire il benessere e non espone a bruschi sbalzi termici rispetto all’esterno. Sono da impiegare con cautela anche i ventilatori meccanici. Accelerano il movimento dell’aria, ma non abbassano la temperatura ambientale. Per questo il corpo continua a sudare: è perciò importante continuare ad assumere grandi quantità di liquidi. Quando la temperatura interna supera i 32 gradi, l’uso del ventilatore è sconsigliato perché non è efficace per combattere gli effetti del caldo;
  • bere molti liquidi e mangiare frutta fresca è una misura essenziale per contrastare gli effetti del caldo. Soprattutto per gli anziani è necessario bere anche se non si sente lo stimolo della sete. Esistono tuttavia particolari condizioni di salute (come l’epilessia, le malattie del cuore, del rene o del fegato) per le quali l’assunzione eccessiva di liquidi è controindicata. Se si è affetti da qualche malattia è necessario consultare il medico prima di aumentare l’ingestione di liquidi. È necessario consultare il medico anche se si sta seguendo una cura che limita l’assunzione di liquidi o ne favorisce l’espulsione. Non bere bevande alcoliche o bevande contenenti caffeina;
  • fare pasti leggeri: la digestione è per il nostro organismo un vero e proprio lavoro che aumenta la produzione di calore nel corpo;
  • vestire comodi e leggeri, con indumenti di cotone, lino o fibre naturali (evitare le fibre sintetiche). All’aperto è utile indossare cappelli leggeri e di colore chiaro per proteggere la testa dal sole diretto.
  • in auto, ricordarsi di ventilare l’abitacolo prima di iniziare un viaggio, anche se la vettura è dotata di un impianto di ventilazione. In questo caso, regolare la temperatura su valori di circa 5 gradi inferiori alla temperatura esterna evitando di orientare le bocchette della climatizzazione direttamente sui passeggeri. Se ci si deve mettere in viaggio, evitare le ore più calde della giornata (specie se l’auto non è climatizzata) e tenere sempre in macchia una scorta d’acqua;
  • non lasciare mai neonati, bambini o animali in macchina, neanche per brevi periodi;
  • evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde della giornata. In ogni caso, se si fa attività fisica, bisogna bere molti liquidi. Per gli sportivi può essere necessario compensare la perdita di elettroliti con gli integratori;
  • occuparsi delle persone a rischio, controllando che non mostrino sintomi di disturbi dovuti al caldo. Controllare neonati e bambini piccoli più spesso.

 

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