Capolarato in Umbria: «Singoli casi, ma molti fattori di rischio»

Prevenzione e lavoro irregolare in agricoltura: protocollo d’intesa per contrastarlo

Condividi questo articolo su

Prevenzione, contrasto del lavoro irregolare e caporalato in agricoltura. Questo l’obiettivo di un protocollo d’intesa – lunedì a palazzo Donini la sottoscrizione – che vede il coinvolgimento delle prefetture di Terni e Perugia, ispettorato interregionale del lavoro di Roma, direzioni regionali di Inps e Inail, Arpal Umbria, Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Legacoop agroalimentare, Confcooperative e Copagri regionali, oltre alla presidente della Regione Donatella Tesei.

I fattori di rischio e l’esigenza

Il prefetto di Perugia Armando Gradone – presente a palazzo Donini – ha voluto evidenziare alcuni aspetti nel suo intervento introduttivo: «L’iniziativa coglie un’esigenza inerudibile. Ce lo chiedono Europa, Nazioni unite e governo centrale. L’agricoltura è un asse fondamentale e in questo settore si annidano diverse forme di illegalità: c’è tasso rilevante di sommerso e irregolarità, nonché evasione contributiva. Ha molti fattori di rischio come il ricorso massiccio alla manodopera per brevi periodi, i luoghi di lavoro diffcilmente raggiungibili e la forte crescita dei lavoratori stranieri». Il promotore è l’assessore regionale Roberto Morroni.

L’obiettivo

Il protocollo – ha aggiunto Gradone – «mira a creare una strategia regionale per tracciare gli indirizzi necessari e la programmazione per andare a gamba tesa sui fattori di rischio. In Umbria non ci sono fenomeni di caporalato, ma singoli episodi da contrastare. Le irregolarità, il sommerso ed il nero è presente». Breve l’intervento del prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi: «Ho svolto questo ruolo a Barletta e lì c’è una lotta continua al caporalato. Un problema molto importante». A seguire la presidente della Regione Tesei: «Non ci sono fenomeni di caporalato in Umbria. Vogliamo fare squadra per evitare situazioni spiacevoli e riconosco agli agricoltori un ruolo fondamentale nell’ambito della tutela dell’ambiente. Se non ci fossero loro avremmo aree desertificate. Questo è un primo passo significativo». Morroni ha invece sottolineato che «siamo alla vigilia di stagione di sviluppo molto forte, più esigente rispetto al passato. Le direttrici sono la sostenibilità economica, ambientale e sociale: l’Umbria vuole giocare un ruolo d’avanguardia in tal senso. Questo è un punto di partenza».

La firma

Michele Greco è il segretario generale della Flai Cgil dell’Umbria: «Un accordo che rappresenta in Umbria un primo passo importante per la costituzione di una rete contro i fenomeni di illegalità, purtroppo presenti anche nella nostra regione, come recenti episodi da noi intercettati dimostrano chiaramente. Tutti questi soggetti mettono a disposizione le proprie competenze per un approccio multisettoriale, perché da soli è difficile contrastare un fenomeno che invece necessita contemporaneamente di azioni di emersione, di denuncia e di accompagnamento per i lavoratori sfruttati. Il prossimo obiettivo – conclude Greco – è quello di arrivare alla costituzione delle sezioni territoriali della Rete nazionale del lavoro agricolo di qualità, sede deputata all’applicazione concreta della legge 199 del 2016, con la predisposizione di tutte le strumentazioni previste dalla normativa in materia di incontro domanda-offerta di lavoro, sistema di trasporti, alloggio e integrazione dei lavoratori stranieri».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli