Caro bollette, sindaci puntano su riduzione pubblica illuminazione

Mercoledì confronto tra Anci ed i prefetti di Perugia e Terni. Focus anche su una linea di crediti speciale per fronteggiare l’emergenza

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Ridurre l’intensità o di spegnere in parte la pubblica illuminazione senza dover intercorrere a problemi per la sicurezza e chiedere una linea di crediti speciale per l’eccezionalità dell’emergenza. Sono alcune delle proposte emerse mercoledì durante il confronto tra Anci Umbria – numerosi i sindaci presenti – ed i prefetti di Perugia e Terni, rispettivamente Armando Gradone e Giovanni Bruno. Con loro Franco Cotana, professore ordinario di fisica tecnica industriale all’università degli studi di Perugia e direttore del centro ricerca biomasse istituito dal ministero dell’Ambiente: è lui ad aver illustrato le opportunità presentata dalla produzione di energia da fonti rinnovabili.

L’appello

Nello stesso tempo c’è l’input di «mantenere inalterati alcuni servizi come le palestre, le piscine ed il riscaldamento nelle scuole per favorire la socialità, messa a dura prova dalla pandemia». L’obiettivo dell’incontro nel palazzo della Provincia di Perugia è impostare una serie di azioni per abbattere i costi del caro bollette che, tuttavia, li tuteli dal punto di vista legislativo: «un’iniziativa molto partecipata e animata al termine della quale il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini, ha chiesto ai sindaci di far pervenire agli uffici dell’associazione tutte le osservazioni e proposte utili al fine di redigere un documento unitario da presentare a tutti i livelli istituzionali. Il prefetto di Terni, inoltre, ha anticipato che scriverà a tutti i sindaci della provincia per capire il fabbisogno necessario per il contributo per far fronte al caro bollette», è stato specificato.

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