‘Cascata’ di Leonardo: «Non è vero niente»

Per Alessandro Vezzosi, direttore del ‘Museo ideale di Leonardo da Vinci’, il disegno «raffigura la Valdinievole in Toscana e non la valle di Terni e la Cascata delle Marmore»

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L’impressione è che il comunicato ufficiale, con cui Vittorio Sgarbi dovrebbe annunciare ‘urbi et orbi’ quello che ormai sanno praticamente tutti; dopo che al primo articolo di umbriaOn – venerdì scorso – con cui la notizia è venuta alla luce, ne stanno seguendo altri; e cioè che Leonardo da Vinci ha disegnato la Cascata delle Marmore di Terni (e il paese-castello di Papigno) nel 1473, in quello che per oltre mezzo secolo è stato considerato un paesaggio toscano, dovrà subire diverse riscritture.

Il 'Paesaggio con fiume' di Leonardo da Vinci

Il ‘Paesaggio con fiume’ di Leonardo da Vinci

Tesi contraria Perché, e non potrebbe essere altrimenti – visto che la storia ne è piena – c’è subito chi ha deciso che, no, quella teoria non sta in piedi e, invece, è la sua quella più giusta in quanto, dice Alessandro Vezzosi, quel disegno  «raffigura la Valdinievole in Toscana e non la valle di Terni e la Cascata delle Marmore». Vezzosi, peraltro, ricorda che «il titolo più diffuso e ricorrente del primo disegno di Leonardo che ci è pervenuto era, fino al 1984, ‘Paesaggio della Valle dell’Arno’ e nel 1984 lo avevo già messo in discussione e riassumevo le varie ipotesi di diversi studiosi, sempre relative alla Valle dell’Arno e alla Toscana, preferendo personalmente quella relativa alla Valdinievole».

Il dettaglio con la Cascata

Il dettaglio con la Cascata

Autocitazioni Il leonardista – è anche  direttore del ‘Museo Ideale Leonardo da Vinci’, che ha sede nel pese toscano – spiega poi che «nel 1985 dimostravo definitivamente che non si trattava dell’Arno (per esempio da Malmantile) bensì di una puntuale veduta prospettica della Valdinievole e del Padule di Fucecchio dai colli nei dintorni di Vinci. Dal 1996 il mio libro ‘Leonardo da Vinci arte e scienza dell’Universo’ tradotto in 15 lingue di Europa, Asia e America, ha diffuso in tutto il mondo il chiarimento sull’identificazione di quello straordinario paesaggio con la Valdinievole e il Padule di Fucecchio, con in evidenza il cono inconfondibile del colle di Monsummano Alto e i barchini caratteristici di quel Padule».

La stroncatura Secondo Alessandro Vezzosi, poi, sarebbe «significativa la datazione del 5 agosto 1473 e l’indicazione del ‘dì di Sancta Maria della Neve’: Leonardo aveva 21 anni e studiava il territorio nei dintorni di Vinci per il suo grandioso progetto di deviare le acque dell’Arno in un canale attraverso Prato, Pistoia, la Valdinievole e il Padule di Fucecchio. Purtroppo, spesso le interpretazioni dei paesaggi leonardiani sono decisamente insostenibili, come quella che vorrebbe spostare in Umbria il Paesaggio della Valdinievole del 5 agosto 1473».

amelia-mostra-rubens-sgarbi-foto-mirimao-1Il silenzio In tutto questo c’è un’altra annotazione che non può essere evitata: mentre si registrano le prime prese di posizione – quella di Vezzosi è successiva ad un’altra, invece favorevole all’ipotesi, di Pietro Scoppola – colpisce l’assordante silenzio delle istituzioni regionali e locali che, dopo la sortita del sindaco di Amelia e la dichiarazione ‘istituzionale’ del sindaco di Terni, restano mute. Ovviamente in attesa di Sgarbi.

 

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