Cascia: «’Sa Paradura’, uniti alla Sardegna»

Il sindaco Emili: «Orgoglioso di questo rapporto di amicizia e collaborazione nato in un momento molto difficile per tutti i miei concittadini»

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Il ‘gemellaggio’ tra Cascia e la Sardegna si consolida. Sabato, a Roma, il sindaco di Cascia Mario De Carolis, ha partecipato alla discussione della tesi discussa da Emilio Garau, presidente nazionale Prociv Italia: «Sono onorato di essere stato invitato. In seguito al sisma che ha colpito il nostro territorio – spiega De Carolis – molte sono state le associazioni di volontariato che hanno operato nella nostra città e nelle sue frazioni. Tra queste la Prociv con Emilio Garau. Si è creato con tutti loro un rapporto unico, basato sulla solidarietà e la sinergia con le istituzioni. Ad aprile la ‘Sa Paradura’, ha unito ancor di più Cascia e la Sardegna. Sono orgoglioso di questo rapporto di amicizia e collaborazione nato in un momento molto difficile per tutti i miei concittadini».

IL TERREMOTO

Cascia La tesi di Gara, spiega il Comune di Cascia, «ha riguardato tutte le attività manageriali applicate per la realizzazione ‘Sa Paradura -1000 pecore per Cascia’ tenutasi il 1 aprile scorso proprio nella città di Santa Rita. A distanza di qualche mese dal terremoto che il 24 agosto e poi 30 ottobre 2016 ha devastato il Centro Italia, grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale, è stata progettata una iniziativa capace di perseguire principalmente i seguenti obiettivi: tener viva l’attenzione su quell’area geografica; raccogliere ulteriori beni e fondi da destinare alle popolazioni colpite; sostenere la capacità di ripresa alla normalità della comunità».

L’ex sindaco Emili con i pastori sardi a Cascia

‘Sa Paradura’ Si tratta, spiega il Comune di Cascia, di «un pilastro della cultura agropastorale della Sardegna. Un gesto di solidarietà comunitaria che ricalca la tradizione della società pastorale. Un’usanza sarda antichissima che affonda le sue radici nella notte dei tempi: per dare un aiuto concreto a un allevatore colpito da una disgrazia era consuetudine offrire, da parte dei pastori del circondario, una pecora per contribuire a rimettere in piedi l’azienda del malcapitato. In questo caso gli allevatori colpiti dalla calamità sono stati quelli di Cascia e delle sue frazioni. ‘Sa Paradura’ è un esempio di come un esercizio di pura e semplice solidarietà possa, invece, essere interpretato come strumento per sensibilizzare una popolazione, circa la capacità di ‘resistere’ all’impatto di un evento calamitoso e riavviare alla normalità tutte le componenti della comunità. Da tener bene in evidenza che Sa Paradura ha creato un forte e sincero rapporto di amicizia tra la comunità di Cascia e la Sardegna con in primis l’amministrazione comunale».

Lo scambio Il sindaco De Carolis vuole concludere «con la frase che ci ha accompagnato in tutte le fasi organizzative: “Sa Paradura, e non finisci qui”, questo perché nel mese di giugno 2018 gli allevatori di Cascia si recheranno in Sardegna per restituire in forma simbolica uno o più agnellini nati dalle pecore sarde loro donate. Grazie Emilio Garau e ancora congratulazioni per l’ ottimo risultato ottenuto».

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