Caso Barbara Corvi, la procura di Terni non molla: «Cassazione»

Dpositato il ricorso contro la scarcerazione di Roberto Lo Giudice. Il procuratore Liguori: «Noi non trattiamo il ‘nulla indiziario’»

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La procura della Repubblica di Terni ha depositato il ricorso per Cassazione contro l’ordinanza con cui il tribunale del riesame di Perugia, nei giorni scorsi, ha scarcerato Roberto Lo Giudice, indagato e quindi arrestato per l’omicidio della moglie Barbara Corvi, la 35enne di Montecampano di Amelia scomparsa nel nulla dal 27 ottobre 2009. Ad annunciarlo, mercoledì mattina, è stato lo stesso procuratore Liguori. «Noi non trattiamo il ‘nulla indiziario’, non valutiamo l’operatività altrui. A noi hanno insegnato la ‘continenza’ dei pubblici ministeri. E la mettiamo in atto». ‘Sassolini’ che Liguori ha voluto, con una certa misura, togliersi dopo le dure motivazioni del riesame: «Menomale, e lo dico a tutela di tutti, che c’è il tribunale della libertà che annulla un’ordinanza e poi c’è la Cassazione che ci dirà se la gravità indiziaria ci sia o meno. Credo che alla magistratura servano riforme vere, atteso che ci sono persone non tagliate per fare il pm. Il lavoro altrui non deve essere fatto di ‘lezioni’. Che peraltro io prendevo da mio padre e che non tutti possono dare».

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