Castelluccio: «Noi siamo gli unici sinceri»

Dopo la ‘lenta’, farro e roveja. Se il tempo regge, dicono gli agricoltori, «entro aprile l’operazione sarà finita. Intanto tutte le strutture sono ancora chiuse»

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C’è sempre un lago di nebbia, al mattino, quando la temperatura è ancora sotto lo zero e gli agricoltori arrivano a Castelluccio.

La vista dal trattore

La semina A lavoro da qualche settimana, la vita degli agricoltori che fanno la spola tra Norcia e dintorni e Castelluccio, procede tra le difficoltà di raggiungere il piccolo borgo distrutto dal terremoto e l’incertezza delle condizioni atmosferiche. «Ma il clima, quello umano – spiega Stefano Pasqua – è buono. Ormai ci siamo rassegnati a queste condizioni e per noi è importante solo poter lavorare».

La foto su Facebook

Le promesse Ogni giorno avanti e dietro, la mattina e la sera, passando per la strada più breve. Pranzo e merenda al sacco, su a Castelluccio bisogna portarsi tutto quello che può servire altrimenti si resta prigionieri di un borgo in cui non c’è più niente. «Le promesse del sindaco – prosegue Stefano Pasqua – di far riaprire due strutture per darci un appoggio durante il periodo di lavoro sono state completamente disattese. Il problema è la zona rossa».

Un trattore a lavoro

Le strutture che, infatti, l’amministrazione comunale di Norcia aveva individuato per permettere agli agricoltori di poter mangiare o fermarsi a dormire a Castelluccio non hanno mai riaperto i battenti nonostante siano agibili e in buono stato. «Per entrarci bisogna attraversare la zona rossa del centro storico, ma abbiamo chiesto la possibilità di passare all’esterno, adiacente alla montagna, dove non c’è una zona rossa. Stiamo ancora aspettando una risposta».

Gli altri cereali Amore e passione per il proprio lavoro. Ma non solo, anche l’unica possibilità di sopravvivere a un anno tra i più duri sotto ogni punto di vista. «Lo facciamo e continueremo a farlo con tutto l’amore per questa terra – prosegue Pasqua – in attesa che vengano tempi migliori». Intanto, i lavori sono quasi a metà e se il bel tempo regge, potrebbero concludersi entro il mese di aprile. La priorità è stata data alla lenticchia, poi inizierà la semina degli altri cereali. «Dopo aver arato, oggi e domani finirò di seminare la ‘lenta’ – conclude Stefano Pasqua – poi da giovedì passeremo al farro, alla cicerchia e alla roveja».

Maltempo «Ma bisogna anche fare i conti con la pioggia. Ieri sera si è annuvolato e sono cadute due gocce che ci hanno costretto ad aspettare il sole alto, martedì, per riprendere la semina. Se continuerà a piovere dovremo fermarci per uno due giorni, per questo, anche, ci avrebbe fatto comodo avere un posto in cui ripararci quassù». E invece, con grande spirito di collaborazione e solidarietà, i pranzi e le merende si condividono sotto al tetto di una ‘baracca’ improvvisata, costruita con un po’ di lamiere. Si scattano due foto, si mangia assieme mentre si condividono pensieri e paure, convinti che un giorno tutto questo sarà solo un ricordo.

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