Cocaina per mezza Umbria: 13 arresti. Chi sono i coinvolti

Il sodalizio di ‘marca’ albanese reinvestiva i proventi per aprire negozi in Umbria e strutture ricettive lungo la costa dell’Albania

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Vasta operazione antidroga della polizia di Stato, dalle prime ore di martedì, nei territori di Foligno, Spoleto, Terni, Rimini e Bologna. Le misure cautelari sono state emesse dal gip di Perugia nei confronti di quindici persone – di cui undici di nazionalità albanese – a seguito delle indagini condotte dal personale della squadra Mobile della questura di Perugia. Contestati i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina, detenzione e spaccio di droga, detenzione di armi e munizionamento.

Chi sono gli arrestati

In carcere ci sono finiti Domenico Di Rocco (37 anni), Elton Hoxha (24), Ervìn Hoxha (27), Festim Hoxha (26), Renato Di Silvio (26), Ardian Muca (24), Xhekson Novi (24), Durim Spanjolli (38), Santiljano Mitai (23). Gli arresti domiciliari sono invece scattati per Zenel Huqi (25 anni), Franko Merxhani (23), Marius Nuri (29) e Ivan Gentilucci (50).

IL VIDEO DELL’OPERAZIONE


La ricostruzione del sodalizio criminale

Così la procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, illustra l’operazione in una nota: «Il provvedimento cautelare, che costituisce l’epilogo di una complessa e intensa attività investigativa, ha disposto nei confronti di nove indagati la custodia in carcere, per quattro la misura degli arresti domiciliari e per due quella dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. L’operazione, che ha interessato i territori di Foligno, Spoleto, Terni, Rimini e Bologna, è stata condotta dalla squadra Mobile di Perugia con il supporto delle unità delle squadre Mobili di Terni, Rimini Bologna e Macerata nonché dei Reparti prevenzione crimine Umbria-Marche, Toscana, Abruzzo e delle unità cinofile della polizia di Stato».

150 chili di cocaina in Umbria in otto mesi di ‘lavoro’

«Le indagini avviate nel maggio del 2020 – prosegue la procura perugina – si sono sviluppate con molteplici servizi sul territorio, con appostamenti e pedinamenti, ma anche con attività di tipo tecnico quali monitoraggi con Gps, telecamere di sorveglianza e con intercettazioni telefoniche ed ambientali dei veicoli utilizzati dagli indagati. Nel corso del periodo in cui sono state effettuate le indagini, la polizia giudiziaria ha altresì proceduto all’arresto in flagranza di 22 persone, al sequestro di circa 9 chilogrammi di cocaina, 2 di eroina, 2 pistole con 139 proiettili, 4 autovetture e circa 13 mila euro in contanti. Le indagini, con il supporto investigativo del Servizio centrale operativo della polizia di Stato, della Direzione centrale per i servizi antidroga e di Europol per quanto riguarda la proiezione internazionale, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati. Sono stati infatti individuati compiti e ruoli di ognuno, con particolare riferimento alle modalità di gestione sia dell’approvvigionamento dello stupefacente, sia della successiva vendita al dettaglio. In particolare le figure ritenute apicali dell’organizzazione avevano attivato una serie di canali, anche esteri, di rifornimento dello stupefacente del tipo cocaina; secondo quanto ricostruito dagli investigatori e dalle risultanze delle intercettazioni, l’associazione sarebbe riuscita ad immettere sul mercato, in otto mesi, oltre 150 chilogrammi di cocaina».

La ‘cellula’ ternana

«Lo stupefacente, una volta giunto in Umbria, veniva ‘lavorato’ da uomini di fiducia che procedevano al successivo confezionavano in singole dosi; la distribuzione al dettaglio era poi curata delle cosiddette ‘cellule di spaccio’, dislocate in diversi territori tra cui Perugia, Foligno, Spoleto, Terni, Macerata, Rieti e Cattolica. Una di queste cellule, operante nella conca ternana, è stata oggetto di una parallela attività da parte della squadra Mobile di Terni, poi confluita nella presente inchiesta; nel corso di quell’indagine sono state arrestati in flagranza – in epoche e tempi diversi – 11 soggetti, sequestrati circa 650 grammi di cocaina nonché la somma di circa 12 mila euro».

Anche il ‘premio fedeltà’

«L’organizzazione, che poteva contare su considerevoli risorse economiche e collaboratori esterni, provvedeva anche alla logistica; con base operativa nei territori di Foligno e Spoleto forniva a tutti i componenti – oltre che droga già confezionata e pronta per la vendita – anche telefoni cellulari, auto fittiziamente intestate a terze persone, nonché abitazioni. Per rendere più complicate le attività investigative i sodali, deputati allo spaccio, venivano di volta in volta spostati in altre città. In caso di arresto, l’organizzazione provvedeva a fornire loro assistenza legale e, una volta usciti dal carcere, denaro per far fronte alle spese e come ricompensa per la fedeltà».

Investimenti: negozi in Umbria e alberghi in Albania

I proventi illeciti, stimati in diversi milioni di euro, sarebbero stati reinvestiti, oltre che in attività commerciali in Umbria, anche in Albania e in particolare in attività ricettive site nelle località balneari più rinomate. Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni domiciliari che hanno consentito dì rinvenire e sequestrare presso le abitazioni degli indagati, oltre euro 132 euro in contanti, tre libretti postali in cui sono depositati, complessivamente, circa, 80 mila euro, ventuno telefoni cellulari di cui due criptati, appunti manoscritti inerenti la contabilità delle attività illecite e tre orologi di valore di cui due Rolex. Dei quindici soggetti raggiunti da misura, quattro sono attualmente irreperibili sul territorio nazionale e le ricerche saranno estese anche all’estero, mediante le previste procedure di legge». La procura di Perugia, infine, chiarisce che sta valutando «la posizione di altri indagati, partecipanti all’associazione, per i quali non sono stati richiesti provvedimenti cautelari».

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