Umbria, attacchi lupi: «Urgono soluzioni»

La denuncia di Coldiretti in seguito all’ultimo episodio che ha colpito un 25enne imprenditore agricolo: «Rischiano di far morire la zootecnica di montagna»

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La denuncia arriva sulla base di un episodio accaduto ad un giovane imprenditore agricolo di 25 anni, Matteo De Carolis. A lanciarla è Coldiretti Umbria e fa riferimento agli attacchi dei lupi, definita «una piaga purtroppo non nuova che rischia di far morire la zootecnia di montagna al pari del terremoto».

L’attacco e il problema

De Carolis ha subito un attacco che ha causato la morte di tre vitelli: «Una situazione – sottolinea – che si ripete sempre più spesso da queste parti. Solo negli ultimi mesi altri cinque vitelli hanno subito la stessa sorte. Così viene voglia di lasciare e chiudere l’impresa dopo che, oltre tutto, le ultime scosse di terremoto di questo settembre, hanno provocato gravi lesioni alla mia stalla. La preoccupazione è forte perché quando gli animali tra poco torneranno dal pascolo di montagna, non avranno più un ricovero».

Terremoto e lupi

Il presidente di Coldiretti Umbria è Albano Agabiti: «Occorre salvare – sottolinea – tutti gli animali che sempre più spesso vengono uccisi in tutto il territorio regionale, dove la presenza dei lupi è aumentata negli ultimi anni con stragi negli allevamenti, specie nelle zone più marginali. Non si possono lasciar morire gli animali e costringere alla fuga famiglie che da generazioni popolano le montagne, ma anche i tanti giovani, come Matteo, impegnati nel ripristinare la biodiversità con il recupero di storiche razze. Proprio Matteo da soli due anni ha intrapreso con passione questa attività, in una zona già pesantemente colpita dal terremoto che continua a provocare paura e danni, cui purtroppo vanno aggiunti quelli dei lupi».

Il limite

Coldiretti in conclusione evidenzia come «la tolleranza delle aziende sia ormai è al limite; è necessario aumentare gli sforzi per monitorare il ‘fenomeno’ lupi anche in Umbria. Occorre altresì un impegno concreto con un sempre più adeguato sostegno pubblico a idonei sistemi di difesa e un rapido ed equo rimborso dei danni, senza se e senza ma. Non c’è più tempo urgono soluzioni da parte delle istituzioni ai vari livelli, per contrastare una situazione inaccettabile che spinge le aziende agricole verso un’inesorabile abbandono».

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