Aggiornamento
Si terranno lunedì alle ore 15, nella chiesa parrocchiale di Gesù Maestro a Tor Lupara di Fonte Nuova (Roma) i funerali di Andrea Fagiani. Questa la decisione dei familiari dopo la concessione del nulla osta da parte dell’autorità giudiziaria di Terni. La salma del sottufficiale dell’Esercito Italiano partirà lunedì mattina da Terni per giungere nella chiesa della frazione dove risiedeva e dove, alle ore 11, verrà aperta la camera ardente. Poi, alle 15, il rito funebre per l’ultimo commosso saluto.
Si va verso la concessione del nulla osta, ovvero la restituzione della salma ai familiari per il successivo rito funebre, senza necessità dell’esame autoptico, in merito agli accertamenti successivi la morte del 49enne Andrea Fagiani, il comandante della polveriera di Montoro (Narni) trovato senza vita mercoledì mattina all’interno della struttura militare. Nella giornata di giovedì il medico legale Massimo Lancia, su incarico del pm titolare del fascicolo, Marco Stramaglia, ha infatti eseguito l’ispezione esterna volta ad accertare quanto emerso in un primo momento, ovvero che il sottoufficiale residente a Fonte Nuova (Roma), fosse morto il giorno prima del ritrovamento, schiacciato dal peso del muletto che stava utilizzando, probabilmente per un intervento di pulizia della strada. Il mezzo da lavoro si è ribaltato per cause in corso di accertamento, travolgendo il militare 49enne, morto sul colpo. La sua scomparsa ha destato profondo cordoglio, tanto nella comunità di origine, quella di Tor Lupara, quanto in quella narnese dove era conosciuto e stimato.
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Dai sindacati cordoglio e polemiche
L’accaduto ha portato anche i sindacati ad intervenire. Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Pa di Terni rimarcano come «la tragedia sembra sia avvenuta mentre il militare era da solo, fatto che, se confermato, aprirebbe concreti interrogativi sul rispetto delle più elementari norme di sicurezza e prevenzione degli infortuni. Da anni – osservano le sigle confederali del comparto pubblico – denunciamo la cronica e progressiva diminuzione di personale civile e militare negli enti del ministero della Difesa, oggetto di un blocco decennale del turnover, per il cui superamento non si vedono ancora veri segnali di soluzione in tempi brevi e per le quali non fa alcuna differenza se il dipendente pubblico coinvolto porti la tuta blu degli operai civili o la mimetica dei militari». Il segretario generale dell’Ugl Paolo Capone e quello umbro Roberto Perfetti, oltre ad esprimere il proprio cordoglio, chiedono che venga «urgentemente aperto un tavolo fra il Governo e le parti sociali per intensificare i controlli sui posti di lavoro e gli investimenti sulla formazione dei lavoratori, per prevenire simili tragedie».