Comitato Lnd Umbria, il giallo delle ‘deleghe’

Il ventennio di Luigi Repace sembrava destinato ad un prolungamento scontato, visto che si andava verso la candidatura unica. Le indiscrezioni parlavano di deleghe ‘esaurite’. Invece lo sfidante Luca Fiorucci smentisce: «Ho i numeri, ci vediamo in assemblea»

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di P.C.

Si vota il giorno 11 gennaio per il rinnovo della presidenza del Comitato Regionale Umbro: le elezioni sono state spostate in virtù del mini lockdown natalizio, per garantire la presenza delle società e una più ampia partecipazione democratica. Ma più che la presenza degli elettori ad essere in dubbio era la presenza dei candidati. O, perlomeno, di ‘altri’ candidati. Il primo, che sembrava unico, c’è già. E manco a dirlo è il presidente uscente Luigi Repace, che guida il comitato da ormai venti anni. Altri nelle precedenti scadenze di mandato quasi mai ci sono stati (solo nell’ultimo quadriennio olimpico due elezioni all’unanimità per Repace: nel 2016 e poi nel 2018, rieletto dopo le dimissioni per la vicenda di gestione cassa e lavoratori da cui fu poi prosciolto). Stavolta, invece, sembra le cose possano andare in modo diverso, visto che l’ex arbitro Luca Fiorucci ha annunciato di volersi mettere in gioco. E a quanto pare, nonostante voci di deleghe non sufficienti, ha i numeri per presentarsi in assemblea.

L’elezione del presidente Cru

Il meccanismo elettorale del comitato regionale della Lega nazionale dilettanti è abbastanza complesso. L’elezione matura in assemblea, con i voti delle società presenti. Ma per potersi candidare c’è bisogno di un numero di «designazioni» (vengono definite proprio così anche se nel linguaggio corrente si parla di ‘deleghe’) da parte delle società iscritte, che di fatto ‘autorizzano’ un candidato a presentarsi in assemblea per l’elezione. Nel caso dell’Umbria, ne servono 50, poco meno di un terzo delle 175 società attualmente esistenti.

Indiscrezioni e smentite

Curioso che due ex arbitri si scontrino sulle ‘designazioni’, ma tant’è. Un articolo del sito Eccellenza Calcio, uno dei portali di riferimento per il calcio dilettantistico umbro, ha annunciato che le elezioni sono già decise, anzi nemmeno ci saranno se, come pare, Luigi Repace avesse già in mano un numero di designazioni tale da impedire – di fatto – al candidato concorrente di raccoglierne un numero sufficiente per candidarsi. L’articolo parla di 140 firme che sarebbero state raccolte. Condizionale d’obbligo perché, in primis, Repace, contattato dal nostro giornale, ha dichiarato di non voler confermare la notizia e di non aver nulla da dichiarare sulla vicenda; in secondo luogo perché Fiorucci ha invece assicurato con un comunicato (e poi ribadito al nostro giornale; ndr) di avere già le firme sufficienti a candidarsi. Quindi almeno 50. Qualcosa non torna.

Luca Fiorucci

Ipotesi

O i numeri circolati sono errati oppure alcune società hanno firmato designazioni per più di un concorrente, in tempi diversi. Quello dei tempi, infatti, non è un aspetto da trascurare. Nel suo videomessaggio caricato su facebook Fiorucci sottolinea infatti che il suo team ha raccolto le adesioni rispettando le regole e soprattutto i tempi, ricordando come il comunicato che apriva alle candidature fosse stato diramato il 15 dicembre e solo da quel giorno in poi si potevano produrre designazioni, da parte delle società, in favore dell’uno o dell’altro candidato. Insomma, non lo dice apertamente, ma lascia intendere che qualche società possa essersi espressa prima di tale termine, quando la sua candidatura non era stata ancora ufficializzata, per poi cambiare opinione in suo favore in un secondo momento.

Luigi Repace

Modalità di voto: il paradosso del 55%

Fermo restando che una cosa sono le ‘designazioni’, che autorizzano a candidarsi, altra sono i voti che emergono dall’assemblea, dove si può anche cambiare idea dopo aver ascoltato il programma elettorale e dopo aver conosciuto la squadra di governo di ciascun candidato (le votazioni avvengono per scrutinio segreto o con voto palese per alzata di mano, se richiesto da un candidato e accettato dagli altri); in queste elezioni c’è un altro aspetto da non sottovalutare: i mandati possibili per la carica di presidente dei comitati regionali sono due; dal terzo, è necessario raggiungere, per il presidente uscente, almeno il 55% dei voti validi espressi dai presenti, da conseguirsi nell’ambito della prima assemblea ed entro il secondo tentativo di votazione, al quale il presidente uscente accede se, nel primo tentativo di votazione, ha raggiunto almeno la metà più uno dei voti validi espressi dai presenti. Cosa vuol dire? Che, paradossalmente, pur prendendo meno voti, Fiorucci potrebbe ritrovarsi presidente col 45% +1 dei voti e al tempo stesso Repace ritrovarsi perdente, pur superando il 50%.

Le posizioni dei candidati

Repace

Nel corso dell’ultima conferenza di fine anno, il presidente uscente Repace aveva espresso la volontà di continuare a impegnarsi per il calcio umbro, ricordando quanto fatto in questi anni. Ha anche confermato di avere più d’una idea sulla squadra che lo sosterrà nel prossimo quadriennio, ma non ha voluto svelarne i nomi e relativamente alla presenza di un altro candidato ha fatto presente che «in ogni caso la presenza di un altro concorrente alimenta un confronto che è l’anima della democrazia, una democrazia bella perché si lavora per gli interessi delle società affiliate e non per un centro di potere».

Fiorucci

Il candidato sfidante per il momento ha fatto solo il nome di Walter Novellino, a cui proporrà il ruolo di responsabile di tutte le rappresentative umbre. Nella sua nota, con cui confermava la presenza delle designazioni necessarie, ha sottolineato come sia di fondamentale importanza il confronto tra i candidati in assemblea elettorale perché, solo così, si potrà migliorare e far crescere un movimento. Relativamente alle indiscrezioni: «Forse, l’abitudine di non aver competitor ha creato una certezza e sicurezza che oggi è palesemente traballante».

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