Mette a segno un punto – importante, quanto lo si capirà con lo sviluppo della vicenda giudiziaria – la commercialista ternana finita nell’indagine ‘Ombromanto’ della Guardia di Finanza di Reggio nell’Emilia, che vede indagate poco meno di 200 persone ed emersa lo scorso febbraio. Un’inchiesta basata sull’ipotesi relativa all’esistenza di un’associazione per delinquere di portata nazionale che, attraverso società-cartiere distribuite in tutta Italia, avrebbe creato crediti inesistenti verso il Fisco, cedendoli poi ad altre società ‘reali’ che li portavano in compensazione per abbattere le tasse.
La professionista ternana, assistita dagli avvocati Emiliano Strinati e Roberto Spoldi, si è vista restituire tutti i beni sottoposti a sequestro – finalizzato alla confisca – lo scorso febbraio. Ciò a seguito dell’istanza avanzata dai due legali al tribunale del Riesame di Reggio Emilia, in composizione collegiale. Questa la sostanza, con le motivazioni che verranno depositate entro i prossimi 30 giorni. «Si tratta di un elemento di particolare importanza – affermano gli avvocati Strinati e Spoldi – perché rappresenta il primo riconoscimento concreto dell’estraneità della nostra assistita rispetto alla vicenda nel suo complesso. Se il suo nome figura in specifiche dichiarazioni, certamente non è perché abbia firmato atti e documenti, mai sottoscritti. Piuttosto è per noi chiaro, e ci auguriamo lo sarà anche per l’autorità giudiziaria, che i suoi dati siano stati semplicemente utilizzati, sottratti, per finalità a lei del tutto sconosciute. Per questo sosterremo con forza che la sua posizione venga archiviata quanto prima».