Commercio illecito di sostanze dopanti per bodybuilder e palestre: 4 arresti in Umbria

I carabinieri del Nas hanno portato alla luce un ‘giro’ nazionale con base in provincia di Perugia. Eseguite perquisizioni in tutta Italia

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I carabinieri del Nas di Perugia, supportati dai colleghi del comando provinciale e da personale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Perugia, hanno eseguito – fra Gubbio e Corciano – quattro arresti su ordine del gip di Perugia. Si tratta di una custodia cautelare in carcere e tre arresti domiciliari. Altre due persone sono state invece sottoposte all’obbligo di firma. A tutti i soggetti – i quattro arrestati appartengono allo stesso nucleo familiare – è stato contestato il reato di ricettazione e commercio illecito di sostanze anabolizzanti e farmaci ad azione stupefacente, destinati ad atleti di body building e frequentatori di palestre. L’indagine dell’Arma ha portato anche all’esecuzione di 32 decreti di perquisizione in ben 27 province italiane, nei confronti di soggetti ritenuti collegati al ‘giro’ ed in particolare alle persone destinararie dell’ordinanza del tribunale di Perugia.

Le indagini

Le indagini, partite nel lugio del 2021, hanno preso il via dall’intercettazione, all’aeroporto di Milano Malpensa, di un pacco contenente farmaci e sostanze anabolizzanti proveniente dalla Bulgaria e destinato a Perugia, in particolare presso l’abitazione del soggetto ritenuto l’autore principale del commercio illecito. Successivamente le investigazioni si sono sviluppate con servizi di osservazione, attività tecniche di intercettazione, perquisizioni personali e locali che hanno consentito, in epoche e tempi diversi, di intercettare spedizioni di farmaci anabolizzanti e di operare i successivi sequestri. L’indagine – riferisce la procura di Perugia – ha disvelato un vasto traffico di sostanze illecite ad azione stupefacente in favore di atleti partecipanti a competizioni agonistiche di body building nonché a titolari e frequentatori di palestre con sede fuori regione.

Giro d’affari importante e in tutta Italia

L’approvvigionamento e l’acquisto delle sostanze avveniva attraverso canali nazionali ed esteri ad opera dei quattro soggetti arrestati i quali, utilizzando app di messaggistica e piattaforme di vario tipo, provvedevano alla successiva spedizione delle sostanze vietate ai numerosi acquirenti ‘fidelizzati’ su tutto il territorio nazionale. Gli altri due indagati, un soggetto originario e domiciliato in Bulgaria e un altro residente in provincia di Napoli, destinatari di misura cautelare meno afflititiva – l’obbligo di firma – si erano occupati di un trasporto di sostanze vietate dalle Marche all’Umbria. Il volume d’affari finora quantificato è di circa 300 mila euro. Ad oggi sono state documentate oltre 1.800 spedizioni in favore di circa 500 soggetti/clienti, la cui posizione è al vaglio della procura.

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