Comune di Terni, guerra sul personale

L’assessore Cristhia Falchetti Ballerani: «Chi critica vuole solo cercare facile consenso»

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L’attacco era stato duro. Molto duro. Il segretario della Uil di terni, Gino Venturi, aveva sparato a palle incatenate contro la giunta comunale di Terni in relazione alla gestione del personale. E l’assessore Cristhia Falchetti Ballerani non sembra proprio aver intenzione di incassare senza replicare.

Contrattacco «Alcune sigle sindacali – dice l’assessore al Personale Cristhia Falchetti Ballerani – stanno utilizzando in maniera distorta il tema della produttività ai dipendenti comunali. L’amministrazione comunale non darà luogo ad alcun taglio, non ha alcuna intenzione di fare cassa sulle spettanze e sul lavoro dei suoi dipendenti. Chi sostiene il contrario travisa e strumentalizza».

La spiegazione L’amministrazione comunale, spiega l’assessore, «vuole essere semplicemente rispettosa delle norme che disciplinano la materia e che hanno oltretutto una valenza di ampio respiro, un criterio generale per tutto il mondo del lavoro: la produttività in quanto tale non può che essere applicata alla fine dell’anno, al termine di un percorso valutativo che tenga conto dell’attività lavorativa svolta, dei obiettivi raggiunti, del miglioramento apportato all’efficienza generale dell’Ente e dei servizi. In questa direzione vanno le precise indicazioni dell’Aran. Siamo in un momento nel quale occorre fare affidamento sul senso di responsabilità di tutti coloro che operano e lavorano all’interno della pubblica amministrazione e in particolare degli enti locali, che più degli altri organismi statali hanno subito le politiche di rigore e di restringimento della spesa pubblica».

«Facile consenso» Un contesto, insiste Falchetti Ballerani, «che viene esaminato con attenzione da parte dell’opinione pubblica che si trova anch’essa in un quadro di difficoltà economica e finanziaria. Per questo occorre applicare in maniera rigorosa la normativa per non dare luogo ad alcun fraintendimento, per contribuire a sfatare luoghi comuni che non hanno alcuna attinenza con i tantissimi lavoratori di questo ente che ogni giorno fanno il proprio lavoro e che danno il proprio contributo per superare le difficoltà oggettive del momento. Chi chiede invece la distribuzione a pioggia della produttività o di ogni altra forma contrattuale non va in questa direzione, vuole solo cercare facile consenso all’interno dell’ente non tutelando il ruolo, la dignità della pubblica amministrazione e dei suoi dipendenti. Sono stata sempre disponibilissima ad ogni confronto e i risultati di questo lavoro comune, anche con le organizzazioni sindacali, sta dando frutti, non penso però che ci siano tempo, energie e risorse, per difendere posizioni che risultano incomprensibili a tanti lavoratori e alla città nel suo complesso».

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