Comune Terni, conti diversi col tesoriere: mancata parificazione

Era già successo nel 2021 ed il nodo resta lo stesso: l’anticipazione di tesoreria 2017 e gli interessi passivi debitori da oltre 1 milione di euro

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di S.F.

Due provvisori non regolarizzati inseriti da Unicredit S.p.A. per la copertura degli interessi passivi debitori – rispettivamente al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2018 – per quasi 1,2 milioni di euro. La contesa è sempre su questo e anche per il 2021 l’esito non cambia: palazzo Spada ha accertato la mancata parificazione delle risultanze contabili con il conto del tesoriere comunale. La storia, come noto, va avanti da anni ed è al centro dell’attenzione di un ‘check’ della sezione regionale di controllo per l’Umbria della Corte dei conti.

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Marcucci, dirigente alle attività finanziarie

Solito nodo

Gli importi che sbilanciano la vicenda sono da 639 mila euro (provvisorio per l’anno 2018) e 532 mila (2019). A mettere nero su bianco che la situazione non è risolta ci pensa la dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci: «A seguito di riscontro eseguito l’importo delle riscossioni e dei pagamenti del tesoriere di competenza 2021 coincidono con quelli dell’ente, ma non coincide la consistenza della cassa iniziale e finale a causa di provvisori inseriti dalla banca per la copertura di interessi passivi e spese ricadenti tra le competenze dell’organo straordinario di liquidazione». Sì, perché di mezzo c’è anche l’Organo straordinario di liquidazione: il Comune dice che la gestione dell’anticipazione di tesoreria al 31 dicembre 2017 – non ricostituita – è a carico dell’Osl, la banca è di diverso avviso. Lo scontro nasce da questo aspetto. Da palazzo Pierfelici, entro due mesi dall’approvazione del rendiconto 2021, sarà trasmesso il conto del tesoriere alla sezione giurisdizionale della Corte dei conti. L’iter è in mano al responsabile del procedimento, Sandro Mariani.

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La rimozione e la Corte dei conti

Per la ragioneria del Comune è corretto «che vengano rimossi dal conto del tesoriere i due sospesi per la richiesta di interessi passivi da parte del tesoriere sull’anticipazione di cassa e che gli stessi siano oggetto di autonoma insinuazione nella massa passiva, negli importi da calcolarsi dell’Osl». Motivo? Palazzo Spada continua ad appoggiarsi ad una delibera 2021 della Corte dei conti – sezione regionale di controllo – dove fu specificato che l’anticipazione di tesoreria maturata e non restituita al 31 dicembre 2017 «ricada tra le competenze intestate all’Organo straordinario di liquidazione, atteso che i fatti gestionali che hanno avuto in concreto ripercussioni sul patrimonio dell’ente sono accaduti prima dell’entrata in vigore della norma». Si prosegue.

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